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Attualità mercoledì 27 gennaio 2016 ore 15:04

Viabilità da allarme rosso

La Cna di Siena ha elaborato un dossier sui principali problemi alla rete viaria: quindici, almeno, le gravi criticità su tutto territorio



ABBADIA SAN SALVATORE — I problemi sulle grandi vie riguardano i raccordi per Firenze, Bettolle e Grosseto, insieme alle strade minori attorno a Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio, Asciano, Buonconvento e Murlo, Montalcino, Bagno Vignoni, Gallina, Castiglion d’Orcia, Chiusi e Chianciano, ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo.

Il presidente della Cna di Siena Fabio Petri ha dichiarato: “Non vogliamo dare colpe, responsabilità o puntare l’indice verso qualcuno, per quello ci sarà un’altra sede ed un altro momento. Oggi vogliamo semplicemente ricordare a tutte le autorità competenti ed alle istituzioni i gravissimi problemi che ogni giorno devono affrontare le aziende ed i trasportatori. E’ preoccupante l’altissimo numero delle interruzioni, i rallentamenti e le criticità ed essi connesse. Anche lo stato di manutenzione generale delle strade che non fa propendere all’ottimismo, ma alla preoccupazione. Lanciamo così un grido di allarme fortissimo e dettagliato, con i principali problemi evidenziati in modo preciso e puntuale. Su questo chiediamo impegni e risposte chiare”.

Sulla stessa linea Michele Santoni, presidente della Cna Fita di Siena, che raccoglie i trasportatori: “Ogni giorno rischiamo la vita e solo la grande professionalità ed il senso di responsabilità dei trasportatori ha evitato incidenti gravissimi. La Cassia è la strada più a rischio, con il passaggio verso Radicofani causato dalla chiusura del ponte sul Paglia, che rappresenta bene la assoluta gravità della situazione. Abbiamo dunque preparato un dossier, fatto di foto e filmati a disposizione di tutti, affinché ci sia un accresciuta consapevolezza nei cittadini e nelle istituzioni dello stato delle strade. Ci preoccupa anche la manutenzione ordinaria, senza la quale a breve emergeranno altre criticità. Fino ad oggi il conto lo abbiamo pagato noi, i nostri clienti e le aziende, con i costi del trasporto ed i tempi lievitati in modo considerevole. Ogni ora di ritardo arriva a costare fino a 100 euro”.

Per quanto riguarda l’Amiata e la Valdorcia la situazione è questa:

Gallina: la situazione è molto grave per la completa distruzione del ponte sul fiume Orcia, che collegava la frazione di Gallina a Pienza e quindi tutta la Val di Chiana. Il ponte, crollato nel 2012, è stato spazzato via dalla piena del fiume Orcia. La situazione precaria, dunque a rischio, era già ben nota alle amministrazioni, visto nel corso degli anni 2007-2012 era stata limitata la circolazione ai mezzi pesanti, prima superiori a 20 tonnellate, poi a 10 tonnellate e nell’ultimo periodo a tutti i mezzi sopra le 3,5 tonnellate. E’ dunque lecito pensare che fosse solo una questione di tempo, con il conto alla rovescia partito insieme al primo divieto. Senza alcun tipo di intervento tale conseguenza sarebbe stata inevitabile? Costo stimato dalla provincia per il recupero, 9 milioni di Euro.

Castiglion d’Orcia

La Sp 18 del Monte Amiata, che collega Campiglia d’Orcia, Montieri e Abbadia San Salvatore, è chiusa alla circolazione da anni, nonostante solleciti sia dei singoli cittadini, che da parte delle amministrazioni comunali, soprattutto quella di Castiglion d’Orcia.

San Casciano dei Bagni: nel comune di San Casciano dei Bagni, sulla Sp 321 del Polacco che collega la Cassia a Chiusi e a Perugia, persiste un movimento franoso di notevole intensità. Alcuni tratti di strada sono a fondo bianco.

Abbadia San Salvatore: sulla Sp 18 del Monte Amiata, nei pressi del centro abitato di Abbadia San Salvatore, esiste un notevole movimento franoso. Sulla SR2 Cassia, sempre nel comune di Abbadia, dopo la galleria Le Chiavi, in direzione sud, si trovano tre viadotti sotto monitoraggio: viadotto torrente Cacarello km 157, viadotto Vascio km 157,5, viadotto Pagliola km 155. E’ lecito pensare che tale monitoraggio da parte della Provincia, come dichiarato dal D.D. del 2013, sia stato attivato per possibili problemi.

Piancastagnaio: in tale comune, sulla Strada Provinciale 18 del Monte Amiata, persiste da decenni un movimento franoso enorme. Negli ultimi anni tale movimento ha raggiunto dimensioni preoccupanti. In caso di crollo si bloccherebbe l’unico collegamento tra i comuni di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio, con la zona industriale di Casa del Corto e di conseguenza con la Cassia. In questo caso i lavori di ripristino della frana sono ingenti, tanto che qualcuno ha addirittura suggerito l’opzione di cambiare il tragitto dell’attuale strada. In questa zona nel 2014 è stato chiuso un viadotto, sempre sul fiume Paglia, per più di un anno.

La situazione del viadotto sul Fiume Paglia, al km 152,600 della Cassia, è il punto di maggior criticità dell’intera provincia di Siena. Da più di un anno è chiuso per un crollo strutturale e questa interruzione crea maggiori problemi, non solo al trasporto, ma anche ai cittadini. La viabilità alternativa è infatti indicata dalla provincia nella Sp 24 di Radicofani e la SS 478, strade che non possono assorbire in piena sicurezza la mole di traffico quotidiana. In più è vietato il transito ai mezzi sopra le 40 tonnellate, con grandissimi problemi a tutte le imprese ed i trasportatori del territorio, ma non solo. La chiusura di tale viadotto per la Cna di Siena rappresenta l’emergenza primaria da risolvere. Coinvolge direttamente i comuni di Abbadia San Salvatore e Radicofani e indirettamente tutto il traffico pesante e leggero che dalla Toscana viaggia in direzione Lazio.

A Novembre 2014 furono erogati a favore della Provincia 1.000.000 di euro per adeguare la viabilità alternativa, a marzo 2015 i rimanenti 800.000 Euro del finanziamento precedenti (200.000 Euro sono stati destinati alla viabilità alternativa, anche se ad oggi Cna ignora come e dove siano stati spesi) sarebbero stati investiti per la costruzione di un Ponte Bailey, vista la non fattibilità del guado. In più venivano stanziati altri 500.000 Euro per la realizzazione di tale progetto per un importo complessivo di 1.350.000 Euro. Nel frattempo erano stati previsti 5.000.000 di Euro per la restaurazione o ricostruzione del viadotto stesso, quindi 150.000 Euro per il monitoraggio di altri viadotti presenti nella zona.


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