Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 17:40 METEO:ABBADIA SAN SALVATORE10°  QuiNews.net
Qui News amiata, Cronaca, Sport, Notizie Locali amiata
venerdì 03 maggio 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Zoppica, poi ferma il gioco: Medvedev si ritira dal’Atp Madrid, Lehecka in semifinale

Attualità martedì 01 dicembre 2020 ore 18:03

​Blitz nelle ville in “odore di mafia”

La Dia di Palermo ha sequestrato 5 complessi residenziali a un imprenditore. La risposta della Toscana alla criminalità è il modello Suvignano



SIENA — Un colpo alla mafia che tenta di mettere radici in Toscana. Obiettivo: ripulire i soldi sporchi. Gli uomini della Dia di Palermo hanno messo i sigilli a “cinque complessi residenziali riconducibili a un costruttore palermitano accusato di essere contiguo alla mafia per il riciclaggio nel settore edilizio. 

Un fenomeno che “non va sottovalutato” e rispetto al quale occorre reagire dicendo “sempre le cose ad alta voce perché è quello che più disturba la criminalità organizzata”.
Così l’assessore regionale alla legalità Stefano Ciuffo commenta l’operazione della Dia. E aggiunge: “Da quattro anni abbiamo deciso come Regione di affidare la confezione di un rapporto annuale alla Normale di Pisa su criminalità e corruzione. Nelle prossime settimane presenteremo l’ultimo. Occorre essere vigili e condividere quei dati e quelle riflessioni con gli amministratori locali e i cittadini, perché è quello è così che si irrobustiscono gli anticorpi e la cultura della legalità”.

La migliore risposta alla “piovra” che tenta di allungare i suoi tentacoli è la tenuta di Suvignano, nel Senese, diventata bene simbolo di tutte le confische alla criminalità organizzata in Toscana.  Dal 2018 è stata assegnata alla Regione che ha deciso di farne un’azienda agricola attiva e una casa della legalità, aperta a campi con gli studenti e i giovani, a iniziative con i cittadini. 

Con i suoi 713 ettari (al momento della confisca), è il bene più importante finora requisito in Toscana. La sua storia giudiziaria inizia con il giudice Giovanni Falcone, che nel 1983 sequestra l'azienda una prima volta a un imprenditore palermitano sospettato di aver rapporti con Cosa Nostra che poi ne rientra in possesso.
Tra il 1994 e il 1996 arriva il secondo sequestro. Infine nel 2007, la condanna, la confisca definitiva e l’anno successivo, l’affidamento alla Regione Toscana. Una rinascita.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
Nel 2023 oltre un toscano su tre si è rivolto all'emergenza urgenza ospedaliera. Accessi impropri in calo, permanenza più breve della media italiana
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Federica Giusti

QUI Condoglianze



Qui Ambiente

Ultimi articoli Vedi tutti

Attualità

Attualità

Attualità

Attualità