Cronaca

Una vanità costata cara

Ad una nota fabbrica di legno, un mese fa, fu rubato un furgoncino adibito a falegnameria con all'interno un paio di occhiali più unici che rari

All'indomani del furto, una socia della ditta si è presentata dai carabinieri di Abbadia per denunciare l’accaduto e il mezzo sottratto. Così i militari dell’arma hanno registrato in banca dati la refurtiva e hanno iniziato l’attività di indagine. Certo è che ai carabinieri è sembrato da subito un fatto anomalo perché gli oggetti all'interno del furgone sarebbero stati di difficile riutilizzo e di scarso valore economico.

Comunque le indagini vanno avanti, ma dei ladri neanche l’ombra. Alcune sere più tardi, in un locale pubblico della cittadina, un parente delle persone danneggiate incontra una vecchia conoscenza dell’arma locale e nota che indossa un paio di occhiali molto particolari, più unici che rari: occhiali completamente neri, realizzati in un blocco unico fra montatura e lenti, recanti sulle due stanghette una inequivocabile scritta multicolore relativa a un gruppo sanguigno.

La persona sentendosi sotto esame, si toglie gli occhiali, li infilava in tasca ed esce dal locale rapidamente con fare trafelato. La cosa strana è che quegli occhiali erano perfettamente uguali a quelli schedati nella refurtiva che si trovava sul cruscotto del furgone rubato. I militari allora cominciano a fare delle ricerche e capire se di quegli occhiali in giro ce ne fossero davvero pochissimi.

Alcuni giorni dopo arriva la segnalazione di un automezzo bruciato, i militari si recano sul posto della segnalazione e riconoscono che l’automezzo è il furgone sottratto alla ditta. Il mezzo è stato bruciato sul versante grossetano dell’Amiata, in territorio di Castel del Piano.

L’ipotesi dei militari è che forse il ladro si è preoccupato per quell’imprevisto incontro e per rimediare all’imprudenza di aver voluto portare a spasso quegli occhiali, aveva dato fuoco alla refurtiva, temendo magari di aver lasciato delle impronte digitali o altre tracce nell’abitacolo.

Dopo un’accurata analisi delle riprese degli impianti di video sorveglianza della zona del furto, i militari sono entrati in possesso dei video della sera del furto e in virtù di questi è stato possibile dimostrare che l’indagato era transitato in prossimità del luogo del delitto, in un arco orario compatibile con quello dell’avvenuta sottrazione.

Questo elemento assieme ad altri particolari raccolti e elaborati, hanno consentito ai carabinieri di Abbadia San Salvatore di denunciare quella persona alla procura della Repubblica di Siena per il furto del furgone e del suo contenuto.