Politica

Terremoto, è l'ora delle mungitrici solidali

Dalla Toscana si moltiplicano gli aiuti verso le zone terremotate. Dopo i tir carichi di fieno è la volta delle mungitrici

Oggi nella Capitale, davanti a Montecitorio, la protesta degli agricoltori e degli allevatori delle zone terremotate di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio, per denunciare i ritardi nella ricostruzione. Significativo e caustico al riguardo l’hashtag della manifestazione #stalletradite.

La situazione nelle aree rurali terremotate è drammatica – denuncia Coldiretti in un comunicato - si contano danni diretti e indiretti per 2,3 miliardi tra strade e infrastrutture, case rurali, stalle, fienili, magazzini ma anche stabilimenti di trasformazione, rivendite, macchine agricole, macchinari di lavorazione e animali morti e feriti ai quali vanno aggiunte le perdite per il crollo della produzione di latte e delle coltivazioni e per gli effetti negativi sul commercio per la fuga dei turisti e dei residenti. 

Sono 25mila le aziende agricole e le stalle nei 131 comuni terremotati con 292mila ettari di terreni agricoli coltivati soprattutto a seminativi e prati e pascoli da imprese per la quasi totalità a gestione familiare (96,5 per cento), secondo le elaborazioni Coldiretti sull’ultimo censimento Istat.

Di fronte a questa situazione di assoluta emergenza Coldiretti Toscana rilancia sul fronte della solidarietà. 

“Nel corso dei mesi passati la 'solidarietà contadina' ci ha portato a inviare nelle zone colpite dal sisma prima roulotte e moduli abitativi – dice Tulio Marcelli Presidente di Coldiretti Toscana – poi abbiamo attivato la vendita delle Caciotte della Solidarietà in tutti i Mercati Campagna Amica della nostra regione, che hanno visto una vera e propria gara di solidarietà tra i consumatori toscani. 

Successivamente con l’iniziativa 'dona un ballone' i tir Coldiretti carichi di fieno hanno solcato le strade con destinazione Abruzzo e Marche. Adesso è il momento delle 'mungitrici della solidarietà. Stanno per prendere il via due mungitrici a carrello, a doppio gruppo di mungitura, che saranno inviate agli allevatori di bovini che verranno segnalati dalla nostra unità di crisi presso Coldiretti nazionale”.

“Queste zone – ricorda Antonio De Concilio, Direttore di Coldiretti Toscana – sono caratterizzate da una significativa presenza di allevamenti con circa 65 mila bovini, 40mila pecore e oltre 11mila maiali dalle quali si evidenzia anche un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo. Il crollo di stalle, fienili, caseifici e la strage di animali hanno limitato l’attività produttiva nelle campagne per questo abbiamo deciso di inviare queste mungitrici ai nostri colleghi meno fortunati, per poter dare un seppur piccolo contributo utile a conservare uno dei gioielli dello straordinario patrimonio dei nostri territorii”.

Foto/copertina: la protesta degli agricoltori a Roma.