Politica

Lupo, "destinare più risorse agli allevatori"

Coldiretti: "sostegno all’assessore Remaschi per ottenere il Piano Lupo. Con risorse destinate a prevenzione e allevatori"

In Toscana si aggirano circa mille predatori tra lupi in purezza, cani erranti e ibridi. Lo dice l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi in una intervista apparsa oggi sulla stampa. 

La situazione è stata più volte denunciata da Coldiretti per l’insostenibile situazione in cui si trovano a operare le imprese zootecniche per i continui attacchi alle greggi, e alle mandrie, con gravi danni diretti, per la perdita dei capi, ma anche indotti per la riduzione della produzione di latte, e il vertiginoso incremento di aborti.

La Toscana, come diverse altre regioni italiane, ospita un patrimonio di lupi significativo. Nel 2015  - spiega un comunicato di Coldiretti - è stata rilevata nel territorio regionale la presenza di 109 branchi per complessivi 600 lupi. 

Nel 2016 sono state presentate domande di indennizzo, riferite a 698 attacchi di predatori agli animali allevati, per un danno che supera 1,3 milioni di euro. Purtroppo il 2017 ha già la sua traccia di sangue nelle greggi, con attacchi già verificatisi in provincia di Siena e Grosseto, oltre ad incontri molto ravvicinati in altre aree della regione.

La presenza del lupo rappresenta un elemento fondamentale di valorizzazione della biodiversità a condizione che sia circoscritta in habitat idonei ed in un numero di soggetti adeguato, diversamente rappresenta un elemento di disequilibrio ambientale.

In diverse aree della Toscana si ravvisa una situazione di emergenza legata anche alla presenza di individui ibridi e di cani domestici inselvatichiti che rischiano, altresì, di compromettere la caratterizzazione genetica del lupo stesso.

“Abbiamo chiesto all’Assessore Remaschi – dice Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana - una efficace azione di prevenzione e una tempestiva copertura attraverso forme adeguate di risarcimento a ristoro dei danni frequenti e consistenti arrecati agli allevamenti. Non è accettabile - continua Marcelli - che si ripetano situazioni come quelle verificate da settanta allevatori che hanno subito attacchi e danni sino a fine 2014 e hanno dovuto aspettare oltre due anni, fino a gennaio 2017, per ricevere il risarcimento”.

Coldiretti ha riaffermato la necessità di garantire la puntuale e corretta quantificazione dei danni, il cui sollecito risarcimento non può essere soggetto al regime “de minimis” e quindi non limitato all’importo di 15 mila euro in un triennio. 

Ciò deve rendersi possibile anche per le richieste già presentate e gli indennizzi già liquidati in modo parziale. Su questo fronte Coldiretti sta sostenendo, anche con la propria rappresentanza di Bruxelles, la richiesta notificata a marzo dalla Regione Toscana.

“Abbiamo già espresso più volte apprezzamento per il sostegno che la Toscana continua a dare al Piano per la conservazione del Lupo del Ministro Galletti – dice Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana - attualmente in sede di Conferenza Stato Regioni. In tale sede sarebbe auspicabile che si arrivasse a un accordo per una veloce attivazione delle misure contenute nel Piano, rendendo possibile affrontare in modo efficace il contenimento di ibridi e cani vaganti e individuando nuove risorse da destinare al risarcimento pieno dei danni. Deve a tutti essere chiaro – conclude De Concilio – che è in gioco la sopravvivenza di territori, che pulsano esclusivamente della presenza di allevatori e delle loro famiglie. Il loro esodo ed il conseguente abbandono di quei presidi esporrebbero i territori a valle a nuovi rischi di dissesto idrogeologico”.