Cultura

Caterina, la Musa dei Drappelloni

A 50 anni dalla proclamazione a Dottore della Chiesa Universale, un libro rivela perchè nella storia del Palio 9 "cenci" sono dedicati alla santa

A cinquant'anni dalla proclamazione di Santa Caterina a Dottore della Chiesa Universale, anniversario che cade proprio nell'anno del Covid, per la prima volta viene indagata l'iconografia cateriniana nei Drappelloni del Palio di Siena.
Operazione contenuta nel libro di Duccio Benocci e resa possibile dalla sensibilità della comunità senese dei padri Domenicani. Il volume di intitola "Santa Caterina: gloria senese, d’Italia e d’Europa nei drappelloni del Palio di Siena. Un’analisi iconografica, edizioni Il Leccio.

La ricerca di Benocci, oltre alla “lettura” contestualizzata di ogni singolo manufatto pittorico,  ha anche la particolarità di aver rimesso ordine tra antiche memorie e notizie storiche d’archivio, retrodatando, di fatto, all’agosto 1701 l’uso di dipingere il  “cencio”, almeno per quanto riguarda una “Ricorsa” (corsa di cavalli ‘alla tonda’, nella pubblica Piazza, organizzata il 16 agosto, all’indomani dell’antico Palio ‘alla lunga’ dedicato all’Assunta).
Una piccola grande scoperta nella secolare festa di Siena. I disegni dell'illustratore Riccardo Manganelli accompagna la narrazione.
Il volume offre anche un ricco corredo fotografico, con la prefazione di Padre Alfredo Scarciglia, Priore e parroco di San Domenico in Siena, e committente della pubblicazione.
C'è poi un testo di presentazione firmato dalla massima esperta dell’iconografia della santa senese, Diega Giunta, già presidente del Centro Internazionale di Studi Cateriniani, a Roma.

Alla presentazione del volume hanno partecipato, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, il sindaco Luigi De Mossi, il Rettore del Magistrato delle Contrade, Claudio Rossi.

Sono nove i palii in cui è raffigurata Caterina Benincasa: da quello di piccole dimensioni, datato 1727, conservato all’interno del museo rinnovato della Contrada Priora della Civetta, fino a quello dipinto dal pittore romano e senese d’adozione Alberto Positano per il Palio del 16 agosto 2000, vinto dalla Contrada del Leocorno. 

Da citare anche il Drappellone opera di Bruno Marzi, destinato a celebrare, in un momento particolare della storia del Novecento, la neo-proclamata Patrona primaria d’Italia (Palio del 16 agosto 1939): si può ammirare nella sala delle vittorie della Contrada della Torre, che detiene fortunatamente anche il bozzetto originale.