Attualità

“Sbloccare le risorse destinate alla bonifica”

Mozione di Bezzini e Scaramelli per allentare il patto di stabilità e utilizzare le risorse Eni per riqualificazione e bonifica ex area mineraria

I due consiglieri hanno richiesto alla regione di mettere in condizione il Comune di utilizzare le risorse finanziarie già erogate da Eni per completare i lavori di bonifica dell’ex area mineraria e gli interventi di riqualificazione del sito dismesso qui ubicato.

“Parliamo non di una richiesta di finanziamenti straordinari di risorse già trasferite da un soggetto privato, in questo caso da Eni spa, nel 2008, che però sono state bloccate dai ben noti vincoli imposti dal patto di stabilità – spiegano Bezzini e Scaramelli – Questo ha comportato lo stop ai lavori di bonifica, assolutamente urgenti da un punto di vista ambientale e agli interventi di riqualificazione correlati, anch’essi necessari per una zona già di per sé fragile e ora fortemente penalizzata dalla crisi economica – ultimo in termine di tempo il caso Floramiata, che ha ulteriormente aggravato la situazione.

Il Comune ha tentato di utilizzare ogni mezzo che la normativa vigente in materia di finanze degli enti locali metteva a disposizione. Legge di stabilità 2016 sembra contenere misure che vanno nella giusta direzione ed auspichiamo che vegano recepiti gli emendamenti presentati dai parlamentari toscani al riguardo. Alla Giunta con questa mozione chiediamo quindi di attivarsi col Governo affinché tali ipotesi di allentamento del patto di stabilità vengano confermate, e di valutare la concessione di spazi finanziari regionali già a partire dal 2016 nei confronti del Comune di Abbadia per spendere risorse già disponibili e a bilancio”.

Nella mozione presentata da Bezzini e Scaramelli si ricorda che “il Comune di Abbadia San Salvatore (Siena), a seguito di un contratto con Eni S.p.A., nel 2008 è diventato titolare della concessione mineraria e della relativa bonifica delle aree dove erano attive le miniere” e che “a fronte dell’onere di bonifica, Eni S.p.A. ha riconosciuto la somma complessiva di oltre 18 milioni di euro al comune al fine di attivare la riqualificazione ambientale e la bonifica dell’area, nonché un recupero degli immobili presenti per fini museali”; allo stato attuale però “nonostante l’attività di bonifica sia stata suddivisa , grazie alla struttura tecnica comunale ‘Unità di Progetto Bonifica’ in stralci funzionali al fine di consentire una migliore gestione dei finanziamenti già disponibili, i noti limiti alla capacità di spesa imposti negli anni scorsi dal patto di stabilità interno hanno ostacolato la possibilità di procedere con l’avanzamento della progettazione e dell’affidamento dei lavori”.