Attualità

Aree di crisi, via accordo con le parti sociali

Proroga di tre mesi per la mobilità in deroga per i lavoratori licenziati in Toscana, oggi il via libera da Regione, sindacati e parti sociali

La Toscana è la prima Regione a dare attuazione al decreto entrato in vigore lo scorso 8 ottobre, anche a seguito del pressante impegno presso il ministero per una modifica del jobs act, svolto dalla
Regione e dal presidente della Regione Enrico Rossi. L'accordo sarà firmato nei prossimi giorni, non appena saranno uscite le circolari esplicative da parte del ministero.

"Abbiamo deciso di muoverci in fretta – commenta il presidente Rossi - prima ancora che siano pubblicate le circolari ministeriali applicative, per trovarci pronti a far partire subito le nuove norme e dare così risposta tempestiva alle numerose situazioni di tensione sociale presenti nella regione, a partire dalle 4 aree di crisi di Livorno, Piombino, Massa Carrara e Amiata".

Sulla base dell'accordo nelle quattro aree di crisi regionale, potranno essere concessi tre mesi di mobilità aggiuntiva a chi, dopo essere stato licenziato, ha terminato le misure di protezione sociale e di sostegno al reddito, negli ultimi 12 mesi e anche per chi esaurirà gli ammortizzatori entro la fine del 2016.

Nell'intero territorio regionale, invece, potranno essere garantiti tre mesi aggiuntivi a chi esaurisce la mobilità entro la fine dell'anno a partire dall'8 ottobre 2016, data in cui è entrato in vigore il decreto del ministero.

Per la cassa integrazione in deroga, visto l'intervento nazionale che da la possibilità, nelle aree di crisi complessa, di poter avere un anno di cassa integrazione in più, si propone per le aree di crisi regionale la possibilità, per le aziende escluse dalla norma nazionale (sotto i 15 dipendenti), la possibilità di avere ulteriori tre mesi di cassa in deroga. Tutto ciò a condizione che i trattamenti inizino prima del 31 dicembre poiché dal 1 gennaio 2017 la Cig in deroga non sarà più attiva.

"Con queste norme la Toscana ha fatto la sua parte – conclude Rossi - costruendo una sorta di ponte per non lasciare soli i lavoratori e scongiurare le tensioni sociali. Tutto questo si accompagna al lavoro che stiamo facendo per il rilancio e lo sviluppo di queste zone, di cui, la firma il 20 Ottobre dell'accordo di programma per il PRRI dell'area livornese è un ulteriore passaggio importante."