Attualità

Geotermia, leva per il rilancio dell'economia

L'assessore regionale all'Ambiente, Federica Fratoni, intervieve sulla geotermia in audizione in commissione Ambiente, presieduta da Stefano Baccelli

Assessore regionale Stefania Fratoni

“La geotermia può essere la leva per rilanciare lo sviluppo economico. È un asset energetico irrinunciabile per la Toscana e il Paese. Come Regione privilegiamo, come sempre, il confronto e il coinvolgimento delle comunità locali. Quanto successo a Bagnore 4 è increscioso, la centrale è stata autorizzata dopo un iter molto rigoroso, chi ne parla male oggi è stato attore protagonista di quel percorso”. Queste alcune delle dichiarazioni rese dall’assessore regionale all’Ambiente, Federica Fratoni, nel corso dell’audizione in commissione Ambiente, presieduta da Stefano Baccelli

L’incontro, come ricordato da Baccelli, “rappresenta la fase conclusiva di un percorso approfondito e importante per numero e qualità di audizioni”. La commissione ha svolto anche due sopralluoghi (Larderello e Amiata), toccando con mano esigenze territoriali ed imprenditoriali. Realtà sulle quali presidente e assessore hanno ribadito la “ferma volontà di coinvolgere le comunità locali”, ben rappresentata nella proposta di legge all’esame della commissione (Disposizioni in materia di impianti geotermici) che punta a raggiungere un’intesa istituzionale (Regione/enti locali), per localizzazione e realizzazione degli impianti.

L’assessore Fratoni si è detta disponibile incontrando il plauso delle opposizioni. Un consenso ribadito anche per le dichiarazioni rese sul nodo concessioni, per le quali un “aggiornamento, da qui alla naturale scadenza fissata al 2024, è certamente possibile” ha detto.

Resta aperto, invece, il capitolo zonizzazione, ossia il previsto allegato al Piano regionale energetico per le cosiddette aree non idonee. Sul punto l’assessore si è detta disponibile a “riaprire il confronto” pur tuttavia chiarendo limiti imprescindibili: “la geotermia è attività mineraria, presuppone un’attività di ricerca che per sua natura è libera e quindi inevitabile”. 

“Ciò non significa – ha chiarito Fratoni – che a seguito di un pozzo esplorativo, peraltro molto costoso, corrisponda la realizzazione di un impianto. Segnalo però che non è possibile individuare aree idonee e non idonee per la ricerca”. 

L’assessore ha inoltre rilevato che le temperature della terra che consentono di svolgere attività geotermoelettrica, ossia di produrre energia elettrica da fluido geotermico, sono limitate: “Quando abbiamo provato ad individuare le aree non idonee in Toscana – ha spiegato - ci siamo resi conto che facevamo un esercizio di stile perché tutto è concentrato nelle province di Siena, Pisa e Grosseto”. “Realizzare l’allegato al Piano potrebbe fare chiarezza. Per circoscrivere la cosa, potremmo valutare uno ‘splittamento’ tra media e bassa entalpia” ha proposto l’assessore che ha concordato anche sulla necessità di “informare e rendere accessibili i dati ai cittadini”. Un obiettivo che confluirà nel teso di una mozione cui la commissione sta lavorando e per la quale si cerca un coinvolgimento bipartisan.