Attualità

Alberi monumentali, 8 sono nel Senese

Tutti si trovano nella tra la Valdorcia e l'Amiata, in particolare il Comune di Castiglion d'Orcia ne ha 6 e San Quirico i 2 restanti

Sono ben otto gli alberi monumentali che hanno le radici da secoli nel territorio senese. Una mappatura che emerge dal quinto aggiornamento dell’elenco degli alberi Monumentali d'Italia.

Ecco l'elenco, le caratteristiche e dove si possono ammirare. Castiglione d'Orcia Eremo - Vivo d'Orcia, Acero di monte di 25 metri, Castiglione d'Orcia Eremo - Vivo d'Orcia, Ippocastano di 27 metri, Castiglione d'Orcia Sorgenti Ermicciolo - Vivo d'Orcia, Castagno di 23 metri, Castiglione d'Orcia Podere Porcareccia - Via 4 Novembre, Tiglio selvatico di 19 metri, Castiglione d'Orcia Campiglia d'Orcia - Via Santa Maria, Acero campestre di 9 metri, Castiglione d'Orcia Incrocio Tra Strada Provinciale N.323 e Strada Provinciale N.18 del Monte Amiata, Roverella di 10 metri, Pienza Podere Le Checche, Roverella di 22 metri, San Quirico d'Orcia Podere Casaltina - Strada Statale Cassia Km 189, Cipresso comune di 12,0 (med).

Il numero di piante inserite nel catalogo che si contraddistinguono per l'elevato valore biologico ed ecologico (età, dimensioni, morfologia, rarità della specie, habitat per alcune specie animali), per l'importanza storica, culturale e religiosa che rivestono in determinati contesti territoriali, per il loro stretto rapporto con emergenze di tipo architettonico, per la capacità di significare il paesaggio sia in termini estetici che identitari è sostanzialmente invariato. La provincia con il maggior numero dei cosiddetti “giganti vincolati” è Prato con 21 alberi censiti, seguita da Firenze con 19. Come detto troviamo Arezzo (8) e quindi Siena (8), Pistoia (7), Pisa (7), Lucca (5), Grosseto (3).

Infine, tra le specie che sono tutelate figurano il cipresso comune, la quercia, il gelso nero e bianco, il leccio, l’olivo, il tasso, il faggio, l’ippocastano, il castagno, il platano, il pino domestico, il tiglio selvatico, la tuia occidentale, l’acero, il cedro azzurro dell’Atlante e la sughera.

Un patrimonio vasto e ricco che aggiunge valore all'intera Regione che si scopre un forziere di biodiversità arboree molto importante.