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I Rotary e le scuole incontrano Rino Rappuoli

Hanno potuto partecipare oltre ai soci dei club di Siena e Poggibonsi, anche gli alunni di due classi elementari degli stessi territori

Entrare in contatto con uno degli uomini più importanti per la lotta alla pandemia è un appuntamento da non perdere in particolare per dei giovani che devono capire quale sarà la loro strada. 

Il Rotary Club Siena e il Rotary Club Valdelsa hanno voluto affrontare il tema della lotta al Covid invitando a una conviviale online il professor Rino Rappuoli che ha fatto il punto sui vaccini e gli anticorpi monoclonali creando un vero e proprio evento virtuale emozionante, con un picco di quasi 200 contatti. Hanno potuto assistere oltre ai vari gruppi Rotary anche due scuole primarie, una di Poggibonsi, l’altra di Siena.

"A un anno di distanza dall’inizio della pandemia, ha spiegato Rappuoli, sono a disposizione vaccini a mRNA, a vettori virali e tradizionali adiuvantati". Secondo lo scienziato i sieri sono efficaci e sicuri: "nessuna fase della sperimentazione clinica è stata saltata, ma semplicemente eseguita in parallelo con un meccanismo a cascata, che ha permesso di ridurre enormemente i tempi di produzione dei vaccini".

"La pandemia - ha continuato nella sua spiegazione il professore - ha certamente esacerbato le ineguaglianze sociali, tutti i Paesi ricchi si stanno vaccinando mentre nei Paesi poveri, dove vivono 7 miliardi di persone, la campagna di vaccinazione non è ancora decollata".

Affrontando l'atteso tema degli anticorpi monoclonali ha spiegato poi che "questi farmaci saranno somministrati mediante iniezione e saranno destinati alle fasi più precoci della malattia, prima della comparsa dei danni polmonari".

Rappuoli ha anche risposto a oltre 40 domande dai soci Rotary, Rotaract e Interact e ad oltre una dozzina di domande fra cui quelle di sei bambini della terza B del "Vittorio Veneto" di Poggibonsi, la classe che, durante il primo lockdown, ha creato un libro sul Coronavirus, promosso dal Rotary Valdelsa, intitolato “La Storia di Renato”, il cui ricavato sarà totalmente devoluto alla ricerca, tuttora in corso nel laboratorio Mad Lab.

Un'occasione per incontrare anche se solo virtualmente uno dei massimi esperti della pandemia e uno degli uomini che ha al momento la capacità di infondere speranza grazie allo sviluppo dei farmaci monoclonali, quella che da tanti è considerata la vera arma risolutiva contro il Covid.