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Gonfalone d'argento a Vittorio Tassi e Renato Magi

Il più alto riconoscimento della Regone Toscana va alla memoria dei due caduti a Radicofani il 17 giugno 1944, fucilati dalle truppe tedesche

Gonfalone d’Argento alla memoria del Carabiniere Medaglia d’Oro al Valor Militare Vittorio Tassi e di Renato Magi, caduti a Radicofani il 17 giugno 1944.

Il riconoscimento rappresenta la massima onorificenza di pubblico encomio conferita dal Consiglio Regionale della Toscana a cittadini, enti e associazioni italiani o di altri paesi che hanno reso un servizio alla comunità nazionale ed internazionale attraverso la loro opera.

La cerimonia di consegna si svolgerà domani alle 12 nella sede del Consiglio Regionale della Toscana di Via Cavour a Firenze.

Il Carabiniere Vittorio Tassi prestava servizio nella Stazione dei Carabinieri di Chiavaretto (Arezzo). Per non aderire alla repubblica di Salò, dopo l'armistizio si diede alla macchia. Organizzò quindi una banda partigiana e ne assunse il comando, compiendo numerose efficaci azioni contro i tedeschi. Durante un massiccio rastrellamento, Tassi ordinò ai suoi uomini di sganciarsi e rimase nel podere “Sterposi”, non lontano da Radicofani, con altri cinque partigiani, per ritardare l'avanzata del nemico. Catturato dai tedeschi, il Carabiniere smentì che gli altri arrestati facessero parte della formazione partigiana. I tedeschi lo fucilarono con Renato Magi, un ragazzo di 19 anni, al quale, dopo la Liberazione, fu conferita la Medaglia di Bronzo al Valor Militare alla memoria.
A Vittorio Tassi è intitolata, a Firenze, la caserma dei Carabinieri ospitata nell'antico monastero di Santa Maria di Candeli.

A conferire il riconoscimento al Comandante della Legione Carabinieri Toscana, Gen. B. Massimo Masciulli e al sindaco di Radicofani, Francesco Fabbrizzi, sarà il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, alla presenza delle massime autorità locali. L’evento chiude le manifestazioni con cui è stato celebrato il 160 esimo anniversario di costituzione della Legione Carabinieri a Firenze.