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Attualità venerdì 08 aprile 2016 ore 13:39

Lo sviluppo della geotermia in Amiata

Leonardo Marras fa il punto sulle concessioni e i pareri: “Adesso dalla Regione ci aspettiamo risposte coerenti con gli indirizzi presi”



GROSSETO — Il capogruppo Pd della Regione Toscana Leonardo Marras fa il punto sullo stato attuale della geotermia. "E' una risorsa strategica, sia dal punto di vista energetico che da quello economico,- spiega - ma dobbiamo porre dei punti fermi che ne regolino lo sviluppo tutelando cittadini e ambiente”.

La Regione Toscana ha accolto le indicazioni contenute nella risoluzione approvando le Disposizioni in materia di geotermia: linee guida che definiscono la quantità di pozzi esplorativi necessari al raggiungimento della quota energetica (Burden Sharing) prevista dagli accordi nazionali e comunitari e individuano i criteri per l’autorizzazione alla perforazione dei pozzi.

Secondo il consigliere regionale, inoltre, è importante investire nella ricerca per mantenere alto il livello delle tecnologie utilizzate e diminuire sempre di più l’impatto ambientale degli impianti, come prevede il protocollo geotermia sottoscritto da Enel e Regione Toscana. I protocolli fissano le priorità per lo sviluppo della produzione geotermica, ma occorre ampliarlo perché Enel diventi anche una vera e propria agenzia di sviluppo del territorio che si preoccupi direttamente di chiudere la filiera geotermica ricercando investitori che possano sfruttare il calore in eccesso.

Nel Paer (Piano ambientale ed energetico regionale), approvato a febbraio 2015, si parla chiaramente dello sviluppo della geotermia sul Monte Amiata, dove il riassetto della concessione di Piancastagnaio e la nuova centrale denominata Bagnore 4 hanno portato la potenza complessivamente installata attorno ai 100 MW fissando un punto di equilibrio tra lo sfruttamento della risorsa con le tecnologie oggi impiegate e la vocazione socio economica dei territori.

“Il parere negativo al progetto Seggiano legato a vincoli paesaggistici è stato un segno chiaro della volontà della Regione di perseguire la strada tracciata con la nostra risoluzione, – spiega Marras – adesso chiediamo che sia fatto lo stesso con il progetto Monte Labbro e che sia espresso parere negativo per il progetto pilota Montenero, entrambi ricadenti in aree di elevato valore ambientale e paesaggistico. In queste settimane, inoltre, stiamo lavorando insieme all’assessore Ceccarelli alla modifica della legge 65 che normerà, tra le altre cose, la conferenza di copianificazione, ovvero Regione e Comuni valuteranno insieme la fattibilità delle opere, i territori avranno maggiore voce attraverso i loro sindaci, proprio come auspicavamo nel nostro atto”.

Per Marras, il futuro della geotermia è nello sviluppo della piccola entalpia, delineato anche nella Carta della buona geotermia alla quale i comuni della provincia sono chiamati ad aderire. 


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