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Cronaca giovedì 11 febbraio 2021 ore 10:40

"Ti ammazzo", tormenta la ex con mesi di minacce

Arrestato dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Siena un 26enne. Riteneva la donna colpevole dell'affidamento della figlioletta



SIENA — Era stato il Tribunale per i Minorenni di Firenze a disporre l’affidamento della figlia appena nata alla madre. Una decisione mai digerita dal 26 enne di origini straniere, arrestato dalla Polizia di Stato, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Siena, che ha accolto la richiesta del Pubblico Ministero Serena Menicucci. Nei suoi confronti gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari. 

È dal luglio del 2020 che l’uomo, con cittadinanza italiana, aveva messo in atto una serie di atteggiamenti aggressivi e persecutori ai danni della compagna, di cinque anni più giovane, da lui ritenuta colpevole dell’affidamento esclusivo della bimba di appena due anni.

I due, nonostante i dissidi, avevano trovato un accordo per condividere con la bambina le numerose occasioni in cui decidevano di incontrarsi. Ma è proprio in queste occasioni che lui ha dato il peggio di sé. Non sono poche le circostanze raccontate dalla donna agli operatori della Squadra Mobile in cui il compagno l'aveva ingiuriata, anche in presenza della piccola, apostrofandola pesantemente ed accusandola di aver intrapreso relazioni clandestine con altri uomini anche durante il periodo della gravidanza.

Gli investigatori, diretti dal Commissario Capo Riccardo Signorelli, hanno accertato che l’uomo pretendeva di esercitare sulla vittima e sulla bambina uno stretto controllo, disattendendo le prescrizioni impostegli dal giudice, il tutto condito da minacce anche gravi.

Numerosi sono stati i messaggi di morte inviati al cellulare della ex compagna, talmente gravi da determinare nella donna un forte stato d’ansia e di paura, nonché un fondato timore per la propria incolumità, costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita arrivando a cercare rifugio all’interno di una struttura protetta: “ti ammazzo”, “ti butto l’acido”, “ti brucio la casa”, “se scopro dove sei ti ammazzo ma prima ti faccio soffrire lentamente”, sono solo alcune delle minacce alla ragazza. 

Purtroppo l’aggressione e la sua pericolosità si sono manifestate anche con violenza fisica. In una circostanza il 26 enne, mimando il gesto di tagliarle la gola, le ha graffiato il collo col pollice, mentre la donna teneva in braccio la bambina. 

Ammontano a sette le misure cautelari eseguite negli ultimi cinque mesi dalla Squadra Mobile di Siena, di cui una in carcere, correlate a reati emersi nell’ambito di rapporti fra conviventi, nella stragrande maggioranza dei casi a discapito della donna. 


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