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Attualità domenica 11 dicembre 2022 ore 18:00
Ambiente e salute, tutto il buono delle piante di Natale
Dalla A di abete alla Z di zenzero, alcuni vegetali tipici natalizi abbattono gli inquinanti, altri aiutano contro i malanni invernali
FIRENZE — La Stella di Natale abbatte la formaldeide, gli abeti veri vengono tagliati con interventi all'insegna del benessere dei boschi, mentre un biscotto di Pan di Zenzero con l'apporto di quest'ultimo darà una mano contro i malanni invernali: così le piante di Natale all'aria di festa aggiungono un di più in termini di benefici, ognuna il suo.
E allora, ecco tutto il buono delle piante di Natale dalla A di abete alla Z di zenzero, per addobbare casa ancor più gioiosamente. A partire dall'albero di Natale. La Toscana, il Pistoiese e l'Aretino in particolare, è leader nella loro produzione.
Quanto a profili ambientali col cugino alla lontanissima che è l'abete finto non c'è proprio partita: "Un abete artificiale di circa 1,90 metri – spiega Coldiretti – ha un’impronta di carbonio equivalente a circa 40 chili di emissioni di gas serra, che è più di 10 volte quello di un albero vero".
Abete di Natale
L'abete naturale italiano, oltre a profumare di resina tutto l'ambiente con quell'aroma che sa di Natale viene coltivato soprattutto in terreni marginali che sarebbero altrimenti destinati all'abbandono, contribuendo a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline e a combattere l’erosione e gli incendi.
Gli abeti utilizzati come ornamento natalizio derivano per circa il 90% da coltivazioni vivaistiche mentre il restante 10% (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale che prevede interventi colturali di “sfolli”, diradamenti o potature indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco.
Pungitopo
Beh: per pungere punge, ma a parte questo ha altre qualità. Foriero di buoni auspici per via del colore delle sue bacche, in erboristeria il Ruscus aculeatus fa benone per la salute del sistema venoso ed è impiegato in potenti preparati. Un'altra sua funzione è poi quella diuretica.
Il passo dal nome 'rusco' a quello di 'pungitopo' è avvenuto grazie a un altro impiego benefico della pianta: i contadini la usavano per confezionare una sorta di scudi protettivi per i cibi custoditi nelle loro cantine dai topi. Le spine presenti sulle foglie tenevano lontani i roditori ghiotti proprio così: pungendoli.
Stella di Natale
Una pianta in casa e addio inquinanti. La Stella di Natale è infatti un formidabile filtro naturale contro l’inquinamento indoor. A evidenziarlo è stato l’istituto per la bioeconomia del Cnr sulla base di uno studio presentato da Coldiretti Toscana, AssoFloro, Anci e Affi.
La Stella di Natale ha capacità di assorbire la formaldeide presente in colle, solventi, pavimenti, rivestimenti oltre che nelle sigarette, benzene presente nelle vernici e fumo di sigaretta e xilene prodotto da stampanti, fotocopiatrici e computer.
Vischio
Il primo ed evidente effetto positivo è che sotto i suoi ramoscelli ci si bacia, in una tradizione che affonda le sue radici nelle leggende druidiche e che nel tempo natalizio resta mai scalfita facilitando o consolidando le relazioni familiari e non.
A far pendant ci sono gli effetti del vischio in erboristeria, tra questi anche quelli calmanti e rasserenanti. Non solo, però, perché proprio come il pungitopo così anche le bacche bianche di questa pianta vantano efficacia per l'irrorazione sanguigna e per la diuresi.
Zenzero
Un biscotto di Pan di Zenzero e l'energia aumenta: è l'effetto del rizoma di questa pianta di origini orientali e nota anche come ginger. Nei biscotti, in cucina, come snack o in una tisana è il perfetto alleato del Natale anche per le sue virtù antinfiammatorie e di contrasto agli acciacchi dell'inverno come tosse e raffreddore. E se dopo il pranzo di Natale lo stomaco è in imbarazzo, lo zenzero lo rimetterà in sesto.
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