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Attualità lunedì 14 settembre 2015 ore 11:48
Patologie da amianto e geotermia: una conferenza
A 23 anni dalla sua messa al bando, l'amianto causa più di 5mila morti ogni anno in Italia ed oltre 110mila nel mondo
FIRENZE — E' in programma per sabato 19 settembre alle 15,30 all’auditorium della Regione Toscana (via Cavour, 4 - Firenze) una conferenza dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto dal titolo "Patologie ambientali e lavorative in Toscana. Epidemiologia sull'amianto e geotermia".
"A 23 anni dalla sua messa al bando, l'amianto causa più di 5mila morti ogni anno in Italia ed oltre 110mila nel pianeta - scrivono dall'Osservatorio - Enormi sono i ritardi sia nel censimento che nella mappatura e solo il 2 per cento dei 32 milioni le tonnellate ancora presenti sul territorio sono stati bonificati, e un pauroso aumento di casi di mesotelioma e di altre patologie asbesto correlate si registra in Toscana, dove, tra l’altro, i minerali di amianto sono stati utilizzati anche nelle centrali geotermoelettriche che causano il rilascio di diversi agenti patogeni, dannosi per la salute umana e per l’ambiente, che agiscono in sinergia con l’asbesto".
Alla conferenza alla quale interverranno la dottoressa Valentina Renzopaoli, che modererà l’evento, e, in qualità di relatori, oltre all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto, la professoressa Antonietta Gatti, il professor Andrea Borgia, il dottor Maurizio Ascione (sostituto procuratore della repubblica di Milano), il dottor Alberto Zolezzi (medico pneumologo e parlamentare), la senatrice Sara Paglini (commissione lavoro del Senato), la signora Antonella Franchi (coordinatore nazionale genitori dei ragazzi esposti all'amianto), il dottor Fabio Landi (Comitato SOS Geotermia) ed altri relatori.
Secondo l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto "il censimento pubblico è in ritardo e tuttavia solo in 10 Regioni (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Valle d'Aosta) ci sono più di 230mila strutture con amianto: gli edifici pubblici e privati contenenti amianto sarebbero più di 188.000 cui vanno aggiunti i 6.913 siti industriali e altre strutture contenenti, cui si aggiungono le 2.400 scuole con presenza di amianto in tutto il territorio nazionale". "Solo la metà delle regioni italiane hanno concluso la mappatura dell'amianto (Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Valle d'Aosta), ed è in fase di ultimazione nelle province autonome di Bolzano e Trento".
L'avvocato Bonanni, presidente, spiega che "l'Osservatorio Nazionale sull’Amianto ritiene opportuno e doveroso attivare percorsi virtuosi di valorizzazione delle autonomie locali e delle attività delle associazioni, compresi gli ordini professionali, al fine di realizzare dei progetti sulle singole realtà ed emergenze, d’intesa con il Governo nazionale e con l’utilizzo della leva fiscale e dei fondi strutturali europei". "Anche iniziative che comportino il rinnovamento e l’ammodernamento delle infrastrutture e del sistema industriale in modo da coniugare lo sviluppo e la tutela della salute e dell’ambiente ed evitare così future esposizioni, altre malattie ed altri decessi, e quindi risparmiare vite umani, sofferenze di famiglie e di interi territori e anche spese sanitarie e previdenziali. Non così purtroppo le istituzioni nazionali. Si consideri che ancora si predilige l’aspetto indennitario-risarcitorio che porta ad assenza di bonifica e quindi ad agire con l’indennizzo per le vittime, moltiplicando le sofferenze, i costi umani, sociali ed economici - prosegue Bonanni - Nel settore della geotermia assistiamo all’utilizzo di tecniche ancora obsolete con immissioni intollerabili, soprattutto perché sarebbe possibile evitarle completamente, ovvero abbatterle in modo tale da evitare ogni impatto su salute e ambiente, tanto più nel caso della Toscana, ove si assiste ad una sinergia per effetto dell’utilizzo massiccio di amianto”.
“È necessario prima di tutto bonificare le 2.400 scuole con amianto - dichiara la Antonella Franchi, coordinatrice dei genitori dei bambini esposti ad amianto - e ciò per evitare che prosegua l’esposizione”.
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