Attualità mercoledì 17 febbraio 2021 ore 14:17
Effetto Covid, cala l'imprenditoria femminile
Secondo uno studio della Camera di Commercio nelle province di Arezzo e Siena nel 2020 registrata una flessione pari all'1,4%. I settori più colpiti
SIENA — Le imprese femminili (intese come le aziende in cui la partecipazione di controllo e proprietà è detenuta in maggioranza da donne) nel 2020 si sono attestate, nelle province di Arezzo-Siena, a 15.564 unità, in flessione dell’1,4% rispetto ad al 2019.
Nel loro complesso le imprese in rosa rappresentano il 23,9% di quelle dell’area vasta.
I settori in cui la presenza femminile è più elevata sono il commercio, in cui opera poco meno di una impresa femminile su quattro (3.456 imprese, 22,2% del totale), e l’agricoltura, in cui troviamo più di una impresa femminile su cinque (3.383 imprese, 21,7%).
Imprese femminili al 31/12/2020, quota su totale, quota delle imprese di settore e variazione % sull’anno 2019
Area vasta Arezzo-Siena | Impr. femminili al 31/12/2020 | % su tot. Impr. femminili | % su tot. Impr. settore | Var.% su 2019 |
Agricoltura | ||||
Estrazione di minerali da cave | ||||
Manifatturiero | ||||
Fornitura di energia elettrica, gas … | ||||
Fornitura acqua, reti fognarie, depurazione.. | ||||
Costruzioni | ||||
Commercio | ||||
Trasporto e magazzinaggio | ||||
Servizi alloggio e ristorazione | ||||
Serv. informazione e comunicazione | ||||
Attività finanziarie e assicurative | ||||
Attività immobiliari | ||||
Attività professionali e tecniche | ||||
Noleggio, ag. viaggio, serv. supp. impr | ||||
Istruzione | ||||
Sanità e assistenza sociale | ||||
Att. artistiche, sportive, intratt. e divertim. | ||||
Altre attività di servizi | ||||
Imprese non classificate | ||||
Totale | 15.564 | 100,0% | 23,9% | -1,4% |
Fonte: nostre elaborazioni su dati Infocamere
Anche se lontana da quella dei due settori sopra citati, è importante anche la presenza di imprese rosa nei servizi di alloggio e ristorazione (1.770 imprese, 11,4% del totale), altre attività dei servizi (1.592 imprese, 10,2% del totale) e manifatturiero sono (1.538 imprese, 9,9% del totale).
Inoltre, i settori in cui le imprese femminili hanno peso più elevato sono: le altre attività di servizi in cui rappresentano oltre la metà delle imprese del settore (58,4%), sanità e assistenza sociale (45,3%), i servizi di alloggio e ristorazione (31,8%), l'agricoltura (30,3%), l’istruzione (29,3%) e noleggio-agenzie di viaggio-servizi di supporto alle imprese (27,3%).
Fra i principali settori, quelli che hanno contribuito a determinare il segno negativo della variazione rispetto al 2019 sono: agricoltura (-2,1%), manifatturiero (-1,7%), commercio (-3,3%), servizi di alloggio e ristorazione (-0,4%) e altre attività di servizi (-1,1%).
I settori che invece hanno permesso di limitare le perdite fanno praticamente tutti parte del terziario: servizi informazione e comunicazione (+7,7%), attività finanziarie e assicurative (+2,5%), attività immobiliari (+2,1%), attività professionali e tecniche (+2,9%), noleggio, ag. viaggio, servizi di supporto alle imprese (+1,1%), sanità e assistenza sociale (+3,8%).
Imprese femminili al 31/12/2020 per forma giuridica.
Area vasta Arezzo-Siena | Impr. femminili al 31/12/2020 | Var. % su 2019 | % su totale impr. femminili | % su totale imprese |
Societa' di capitale | ||||
Societa' di persone | ||||
Imprese individuali | ||||
Altre forme | ||||
Totale |
Fonte: ns. elaborazioni su dati Infocamere
La forma giuridica più diffusa fra le imprese in rosa è di gran lunga quella delle imprese individuali: circa due imprese su tre (61,8%) infatti scelgono questa tipologia, mentre meno diffuse sono sia le imprese di capitali (21,4%) che quelle di persone (15%). Solo una piccola parte sono costituite con altre forme (1,8%), in prevalenza cooperative.
Crescono le società di capitali (+2,7%) e le cooperative (+3,3%), mentre diminuiscono sia le società di persone (-2,8%) che le imprese individuali (-2,5%).
Rispetto all’incidenza media del 23,9% sul totale delle imprese, nelle imprese individuali la quota cresce fino al 29,2% mentre nelle altre forme giuridiche resta più bassa: società di capitale 18,3%, società di persone 18,8% e altre forme 17,1%.
La ripartizione per provincia mostra una leggera prevalenza dell’area aretina (56,1%) rispetto a quella senese (43,9%) che però non fa altro che riprodurre grosso modo le proporzioni che si osservano anche a livello di complesso delle imprese: l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle imprese è infatti simile nei due territori (23,5% ad Arezzo e 24,3% a Siena).
“Nel corso del 2020, rispetto al -0,29% del dato nazionale – commenta Sonia Dalla Ragione, Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Arezzo-Siena – le imprese femminili delle nostre due province hanno registrato una flessione più accentuata pari appunto al -1,4 %.
Più positivo è invece il dato relativo alla componente femminile sul totale delle imprese: un’incidenza del 23,5% ad Arezzo e del 24,3% a Siena, percentuali ben più alte della quota nazionale che è scesa al 21,98. L’emergenza Coronavirus ha dunque avuto un effetto negativo anche sulla demografia imprenditoriale femminile. Ancora più preoccupante è peraltro il dato sull’occupazione femminile: dei 444 mila posti di lavoro perduti a livello nazionale nel 2020 , 300.000 hanno riguardato donne. Un’emorragia causata dall’impatto maggiore della crisi nei settori a più forte presenza femminile (commercio, turismo e servizi alle persone) e dal fatto che il blocco dei licenziamenti non ha tutelato i contratti più precari dove la presenza femminile è maggiore.”
“Come più volte osservatori ed analisti economici hanno evidenziato - prosegue Sonia Dalla Ragione – imprenditrici e lavoratrici donne sono state coloro che, assieme ai giovani, hanno subito con maggiore durezza le conseguenze dell’emergenza economica causata dalla pandemia. Sono quindi necessari interventi specifici di sostegno che devono, in tempi brevi, correggere questa penalizzazione. Come Comitato IFE dell’Ente camerale di Arezzo e di Siena sollecitiamo la rapida attuazione delle misure già preannunciate ad iniziare dagli sgravi contributivi per le assunzioni di donne disoccupate e dal fondo per il sostegno all’imprenditoria femminile”
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