Attualità venerdì 04 settembre 2015 ore 22:47
Geotermia: saranno i Comuni a scegliere
Presentato il documento del Pd che arriverà presto al Consiglio regionale: "riaffermare il valore strategico dell’energia geotermica"
MONTEVERDI MARITTIMO — "Siamo favorevoli allo sviluppo di tutta la geotermia come eccellenza del territorio e opportunità di crescita della Val di Cecina". A dirlo Andrea Pieroni e Antonio Mazzeo, consiglieri regionali del Pd, incontrando questa mattina, 4 settembre, a Monteverdi Marittimo alcuni sindaci e amministratori dei territori interessati dallo sviluppo geotermico. Infatti, oltre al sindaco di 'casa' Carlo Giannoni, erano presenti i Comuni di Pomarance (Pi) e Monterotondo Marittimo (Gr).
"Il nostro impegno sarà quello di sostenere le attività di sviluppo, incentivando la ricerca e l’utilizzo di impianti innovativi che siano in grado di sfruttare l'energia anche per la realizzazione di prodotti artigianali - si legge nella nota dei consiglieri Pd - Inoltre, tenendo sempre ferma la necessità di tutelare il territorio e l’ambiente, crediamo sia importante attivarsi per superare quegli ostacoli che hanno impedito le attività necessarie allo sviluppo attraverso la semplificazione delle procedure burocratiche".
"Accanto a questo - dichiarano Mazzeo e Pieroni - continueremo a impegnarci perché venga messo a punto il prima possibile un piano di sviluppo complessivo per l’intera Val di Cecina che punti sia alla salvaguardia e al consolidamento delle realtà esistenti sia all’attrazione di nuove produzioni e nuovi investimenti".
Si torna dunque a parlare di geotermia, anche alla luce del fatto che il 25 agosto sono scaduti i termini della moratori di 6 mesi per lo stop ai permessi di ricerca. Quindi Mazzeo e Pieroni a Monteverdi hanno anche presentato la proposta di risoluzione sulla materia, già presentata in Consiglio regionale e che sarà presto all’ordine del giorno dell’Aula. Il documento è stato firmato anche dall’altra consigliera pisana del Pd, Alessandra Nardini, assente questa mattina all’incontro per impegni istituzionali concomitanti.
Nel testo della risoluzione si ricorda che "nel 2010 il Parlamento si è espresso a favore dell’utilizzo dell’energia geotermica ed è intervenuto per favorirne lo sviluppo con la semplificazione delle procedure", Si rammenta poi che "la Regione Toscana, nel 2013, ha approvato un protocollo d’intesa, la Rete geotermica, alla luce degli obiettivi contenuti nel piano di sviluppo europeo che prevedono il supporto regionale al raggiungimento dell’obiettivo nazionale del 17 per cento di energia da fonti rinnovabili". Rete geotermica, che lo ricordiamo, è una associazione di imprese che operano nel settore geotermico e che raccoglie le società titolari di circa l’80 per cento dei permessi di ricerca rilasciati in Italia per lo sviluppo della nuova geotermia, dopo la liberalizzazione del mercato. Insieme alle società titolari dei permessi dei ricerca fanno parte delle Rete Geotermica anche imprese industriali specializzate nella progettazione e realizzazione di impianti.
Il documento del Partito Democratico richiama poi "la moratoria semestrale per la sospensione del rilascio di permessi di ricerca, aumentati significativamente con la liberalizzazione" disposta dalla Regione lo scorso febbraio.
La risoluzione si propone di "riaffermare il valore strategico dell’energia geotermica, anche dal punto di vista delle ricadute economiche e occupazionali che ha sui territori interessati, ma è necessario coniugarne lo sviluppo della produzione con la sua integrazione con il territorio, definire norme omogenee di gestione dei programmi di ricerca e coltivazione della geotermia, che siano compatibili con le caratteristiche del paesaggio e con la normativa che ne disciplina la conservazione e la trasformazione". Insomma, bisogna scegliere - proseguano dal Pd - individuando consapevolmente le compatibilità e le tolleranze degli interventi".
Un altro punto contenuto nel documento: "oltre alle dovute valutazioni di carattere ambientale, prevedendo l’utilizzo della conferenza di pianificazione così come accade per le altre attività che si insediano nel territorio aperto, si rimettono al centro i Comuni". "Perché - proseguono dal Pd - non è possibile generalizzare con una risposta, di concessione o negazione, per tutta la regione, ogni territorio ha le proprie caratteristiche e il Comune è l’ente che meglio può valutare l’opportunità di permettere o meno la costruzione di impianti per lo sfruttamento geotermico".
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