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Attualità martedì 12 gennaio 2021 ore 18:43
Le superiori grossetane dove si fa lo screening
Emergenza Covid, al via da lunedì la campagna regionale. Ogni settimana testati 950 studenti. Ecco gli istituti dove la Ausl esegue i test rapidi
GROSSETO — Da lunedì 18 Gennaio la Ausl sud est eseguirà test rapidi antigenici su un campione di studenti che frequentano le scuole superiori delle province di Siena, Arezzo e Grosseto.
Le scuole secondarie superiori individuate dall’Agenzia regionale di sanità per la provincia di Grosseto sono: nel capoluogo Carducci-Ricasoli (liceo classico), Leopoldo II di Lorena (servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale), Leopoldo II di Lorena (enogastronomico), Porciatti (meccanica, meccatronica, energia), Polo Bianciardi (liceo musicale e coreutico), Polo Bianciardi (serale), Fossombroni (scientifico), Fossombroni (tecnico), A. Rosmini (linguistico); a Follonica Cattaneo (liceo scientifico), Fibonacci (istituto tecnico).
In tutte gli istituti prescelti, saranno coinvolti cinque alunni per ogni classe della sezione individuata per il monitoraggio (quindi venticinque studenti per ogni indirizzo di studio); l’operazione sarà ripetuta nelle settimane successive ogni volta su altri cinque studenti delle stesse classi, garantendo una costante verifica della situazione.
“Scuole sicure” è una campagna della Regione Toscana e prevede inoltre che in caso di una sospetta positività, riscontrata all’interno di una classe, venga quanto prima effettuato il tampone di verifica. Nel caso fosse riscontrata la positività al coronavirus, si attiverà subito l’attività di tracciamento: l’intera classe e gli insegnanti saranno sottoposti a tampone.
“Attraverso il coinvolgimento attivo degli studenti – ha detto Simona Dei, direttore sanitario dell’Azienda Usl Toscana Sud Est – con questo studio potremo avere un quadro in costante aggiornamento della situazione, monitorarlo e muoverci nei tempi adeguati per tutte le azioni che si dovessero rendere necessarie. Desidero ringraziare per la collaborazione tutte le istituzioni scolastiche, che hanno così consentito di organizzare questo importante studio regionale”.
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