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Politica sabato 25 marzo 2017 ore 14:40

Migranti, le persone accolte non saranno più di 15

Santa Fiora chiede la sospensione delle procedure per l’attivazione del centro CAS. Procederà con un proprio progetto di accoglienza



SANTA FIORA — Accoglienza migranti, il Consiglio ha deliberato: Santa Fiora chiederà al Prefetto la sospensione delle procedure per l’attivazione di un centro CAS e procederà con un proprio progetto di accoglienza

Sulla questione accoglienza migranti si è espresso il Consiglio comunale di Santa Fiora votando a maggioranza, con l'astensione dell'opposizione, la mozione presentata dalla coalizione di maggioranza Progetto Santa Fiora.

Secondo quanto stabilito dal Consiglio - si apprende da un comunicato - il Comune chiederà al Prefetto la sospensione delle procedure di apertura di un centro CAS (Centro di accoglienza straordinaria) nel territorio comunale. E procederà partecipando al progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), ovvero proporrà un proprio percorso di accoglienza, anziché subirlo, nel quale il Comune deciderà dove collocare le persone da accogliere e se procedere a un'accoglienza diffusa anziché concentrare i migranti in un'unica struttura, proponendo, tra l’altro, quali percorsi di formazione attivare.

Un percorso che l’amministrazione comunale vuole gestire al meglio, in linea con le esigenze del territorio. Inoltre con il progetto Sprar verrebbe fissato il numero massimo di persone da accogliere, che per Santa Fiora è 10, nel rispetto dei programmi ministeriali.

“E’ bene essere chiari – spiega il sindaco Federico Balocchi – la gestione attuale è di esclusiva competenza delle Prefetture, il Comune non si può opporre all’arrivo di flussi migratori nè ha alcun potere decisionale sui CAS, perchè non sono di sua competenza.Il percorso che vogliamo attivare noi, invece, con lo Sprar, ci consente di trovare la soluzione migliore per la popolazione locale. L’amministrazione comunale di Santa Fiora ha espresso la volontà di fare un buon progetto, su numeri congrui rispetto alla popolazione e che sia sperimentale rispetto al modo di accogliere le persone, realizzando quindi un'accoglienza diffusa senza creare ‎disagi per la popolazione residente ed allarme sociale”.

“Il Prefetto - continua Balocchi - ha assicurato che nell'eventualità di un centro Cas a Marroneto il numero di persone accolte non sarà superiore a 15. Il Consiglio comunale si è espresso comunque negativamente sul progetto. Anche se non ci possiamo opporre, vogliamo a questo punto attivare un’accoglienza fatta bene, gestita da noi e siamo disponibili a farlo attraverso il modello Sprar. Per questo chiediamo al Prefetto di sospendere le procedure di attivazione del centro Cas”.

"Il dibattito in Consiglio comunale - conclude Balocchi - è stato pacato e costruttivo, la minoranza ha espresso la disponibilità a un confronto per costruire un progetto condiviso".

Di seguito il testo integrale della mozione

Appreso che è stato proposto un progetto da parte di un gruppo di imprenditori e cooperative finalizzato alla realizzazione di un Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) presso i locali dell'ex Albergo "Il Caminetto";

Tenuto conto del dibattito svoltosi nell'Assemblea pubblica tenuta a Marroneto in data ‎15.03.2017, nella quale larga parte degli intervenuti hanno manifestato la propria contrarietà al progetto esponendo le criticità presenti nella collocazione della struttura e nella frazione;

‎Considerato che in tale sede il Sindaco ha informato che il Prefetto di Grosseto ha assicurato che nell'eventualità di realizzazione di tale centro il numero di persone accolte non sarà superiore a 15;

Tenuto conto che nella struttura e nell'area immediatamente circostante non sono disponibili impianti adatti a garantire compiutamente attività per le persone ospitate e ciò provocherebbe quindi anche uno stazionamento ed un continuo spostamento verso l'abitato di Santa Fiora lungo la Strada Provinciale, con conseguente disagio per le persone ospitate e pericolo per l'incolumità delle stesse;

Considerato che l'emergenza umanitaria in atto non avrà certamente un miglioramento a breve termine e che pertanto il nostro territorio è chiamato come gli altri a contribuire all'accoglienza dei migranti in transito nel nostro Paese; manifestando allo stesso tempo perplessità e contrarietà rispetto alla attuale modalità di gestione del flusso migratorio, che vede un totale disinteresse dell'Europa di fronte a situazioni internazionali che costringono alla fuga milioni di persone;

Visto l’art. 10 della Costituzione Italiana, che recita: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.”;

Considerato che l’accoglienza umanitaria debba essere gestita al fine di minimizzare l’impatto sulla popolazione locale ed al fine di scongiurare rischi legati a modalità di gestione completamente nella responsabilità di soggetti privati, senza un opportuno coinvolgimento delle amministrazioni e delle comunità locali;

Considerato che il Ministero dell'Interno assieme ad ANCI ha elaborato un progetto denominato SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), che mira a superare l'attuale modello di gestione, governato dalle Prefetture e basato su centri medio-grandi, mediante la realizzazione di un'accoglienza diffusa e sostenibile per la popolazione locale;

Considerato che il progetto SPRAR prevede che la gestione del centro da realizzare nel territorio di un Comune ‎sia in capo all'Amministrazione comunale, la quale provvede ai necessari affidamenti dei servizi, e prevede inoltre una "clausola di salvaguardia" per la quale in ciascun Comune è stabilito un numero di persone proporzionale rispetto alla popolazione residente e che nello stesso Comune non possono essere attivate altre forme di accoglienza;

Considerato che l'adesione a tale progetto consentirebbe al Comune di gestire meglio le fasi dell'accoglienza e dell'individuazione della struttura ritenuta maggiormente idonea, fruendo inoltre della c.d. "Clausola di salvaguardia" che fissa in 10 il numero dei migranti accoglibili da parte del nostro Comune;

Dichiara

La propria contrarietà rispetto al sistema dell’accoglienza attualmente in essere, il quale vede il solo impegno umanitario dell’Italia e il totale disinteresse della Comunità Internazionale, sia riguardo a quel che accade nei territori martirizzati dalla guerra che riguardo all’ emergenza umanitaria che ne consegue;

Prende atto

Del positivo impegno del Prefetto di Grosseto teso a minimizzare l’impatto sulla popolazione residente con un numero più congruo di migranti;

Impegna l’Amministrazione Comunale:

a volersi attivare per la partecipazione al progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e, conseguentemente, ad adottare atti amministrativi che tengano in debito conto gli indirizzi sopra espressi ed a richiedere al Prefetto la sospensione delle procedure per l'attivazione di un centro C.A.S. nel comune di Santa Fiora.

Il Capogruppo

“Progetto Santa Fiora”


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