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Attualità sabato 27 luglio 2024 ore 09:43
Agricoltura, il bio da fuori Ue minaccia la Toscana
Le importazioni di prodotti da Paesi extra europei mina i primati del Made in Tuscany mettendo a repentaglio un'azienda agricola su 10. Ecco perché
TOSCANA — L'impennata di importazioni di prodotti biologici dai Paesi extra Ue (+40%) minaccia il futuro di più di un’azienda agricola toscana su 10 (13,3%) e il primato regionale che vede la Toscana regione a maggiore vocazione con il 37% delle superfici coltivate. A denunciarlo è Coldiretti Toscana in occasione della diffusione dei nuovi dati Ismea sull’agricoltura biologica che evidenziano l’importanza anche nel carrello della spesa.
"Fa paura la quantità di prodotti alimentari biologici che varcano i confini dell’Europa nel 2023 - spiega una nota - provenienti da paesi extra Ue che non assicurano la stessa qualità e sicurezza di quelli nazionali ma che finiscono spesso per essere venduti come tricolori grazie alla mancanza di un’etichettatura d’origine riconoscibile".
Il settore dove è stato più evidente l’aumento degli arrivi è quello dei cereali: nel giro di un anno le importazioni di grano bio, rileva Coldiretti Toscana, sono aumentate di oltre 30 volte da 1,5 milioni di chili a quasi 32 milioni di chili.
Aumenti record anche per gli ortaggi bio, cresciuti dell’84%. In crescita pure gli arrivi di olio d’oliva (+15%) con l’Italia che è oggi al primo posto tra i Paesi importatori: nel 2023 ne sono entrati nel nostro Paese oltre 24 milioni di chili, più della metà del totale importato in tutta l’Ue.
Tre prodotti bio su quattro presenti sugli scaffali arrivano attualmente dai paesi non Ue come Ucraina, Turchia, Russia (27,5%), Africa (25,5%) e America del Sud (22%).
Tra i primi dieci paesi per volumi figurano la Turchia, il Togo, la Tunisia, il Pakistan, l’Equador, il Perù, la Colombia, l’Ucraina, la Cina e l’Egitto.
“L’assalto di prodotto straniero a basso costo rischia di mettere all’angolo quello regionale e nazionale di qualità, causando un’inversione di tendenza rispetto all’aumento dei terreni coltivati e facendo diventare l’Italia un Paese importatore invece che produttore", commenta Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana.
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