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sabato 27 aprile 2024

INCONTRI D'ARTE — il Blog di Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci è nato Pontedera e vive a Calcinaia. Giornalista e critico ha pubblicato numerosi volumi sul cinema e sull’arte. Tra le sue pubblicazioni “Paolo e Vittorio Taviani , la poesia del Paesaggio”, editore Gremese. Ha diretto la rivista letteraria Ghibli ed ha collaborato con importanti istituzioni pubbliche. Attualmente è funzionario della Regione Toscana.

Pisa celebra Italo Calvino alla SMS Biblio

di Riccardo Ferrucci - giovedì 09 novembre 2023 ore 08:00

Un omaggio a Italo Calvino a cento anni dalla nascita (1923/2023) diventa il modo per ricordare uno dei più grandi scrittori italiani del novecento, figura centrale per la cultura italiana ed europea, come dimostrano le infinite manifestazioni dedicate, in Italia e nel mondo, in occasione del centenario della sua nascita, per celebrare un autore fondamentale, unico e irripetibile. La sua opera da Il sentiero dei nidi di ragno a Palomar è un continuo mutare di suggestioni e visioni sul nostro tempo, guardando al passato e immaginando il futuro, in modo originale e sempre innovativo, cambiando forma stilistica e contenuto dell’opera.

Si apre alla SMS Biblioteca Comunale di Pisa una mostra di artisti contemporanei dedicati alle opere del grande scrittore “Calvino 100”, promossa dal Consiglio regionale della Toscana e dal Comune di Pisa, aperta fino al 10 dicembre 2023 che cerca di sottolineare lo stretto rapporto di Calvino con l’arte, come testimonia la mostra “Calvino Fantastico” recente aperta alle Scuderie del Quirinale a Roma. Un anno dove in Italia e nel resto del mondo viene ricordato questo geniale scrittore che ci ha lasciato alcune delle pagine più belle della letteratura contemporanea, una presenza che continua a parlare ancora oggi alle nuove generazioni, con romanzi e saggi che hanno lasciato una traccia profonda nella cultura contemporanea, passando dal realismo al fantastico, dalla semiologia al cinema, dall’arte visiva alla scienza.

Italo Calvino ama l’arte e la sua passione per artisti come Paul Klee, Pablo Picasso, Giulio Paolini, Fausto Melotti, Giorgio De Chirico, Saul Steinberg, Valerio Adami, Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Domenico Gnoli, Carpaccio è testimoniata nei suoi scritti e in racconti inspirati alle loro opere, quasi che la pittura diventi un’altra strada per decifrare il mondo e la realtà. C’è spesso un’immagine, da cui parte la fantasia dello scrittore, per procedere nella sua stesura visuale e immaginifica: dai tarocchi del romanzo Il castello dei destini incrociati alla descrizione di Cosimo che sale sugli alberi in Il barone rampante. Un modo di procedere che origina un testo ricco di visioni e immagini, come se l’arte diventasse una compagna fedele di un viaggio alla scoperta della verità e della conoscenza.

Annota Calvino: “All’origine di ogni storia che ho scritto c’è un’immagine che mi gira per la testa, nata chissà come e che mi porto dietro magari per anni. A poco a poco mi viene da sviluppare questa immagine in una storia con un principio e una fine, e nello stesso tempo - ma i due processi sono paralleli e indipendenti - mi convinco che essa racchiude qualche significato.”

Calvino pensa spesso per immagini, conosce la forza evocativa delle sue visioni, procede in un regno fantastico ed onirico che ha pochi paragoni nella letteratura italiana. L’autore usa la macchina da scrivere come il pittore usa il pennello e si serve delle parole come l’artista adopera i colori, costruisce una realtà essenziale e riesce a cogliere segrete verità, approda ad una scrittura rigorosa e magica.

Nel libro Le città invisibili sono descritte una serie di luoghi che Marco Polo, nella sua narrazione, propone al malinconico imperatore Kublai Kan che lo ascolta, rappresentazioni che si perdono nel sogno, la memoria, il ricordo. Un libro poetico e misterioso che diventa un modo per leggere in profondità la natura, la realtà, i cambiamenti della società. “Le immagini della memoria, una volta fissate con le parole, si cancellano” e nel suo libro più poetico Le città invisibili ogni descrizione o racconto è sempre sul punto di dissolversi, perdere la sua dimensione e diventare soltanto una visione, un’illusione.

È stato naturale chiedere a dei pittori contemporanei di leggere un’opera di Calvino con la propria fantasia e il proprio linguaggio, per trovare altre strade da percorrere nell’infinito sogno dello scrittore. Ogni autore ha scelto un libro o un racconto per costruire un proprio mondo poetico, per evocare la poesia contenuta nell’opera dello scrittore. Luca Bellandi, Massimo Barlettani, Marcello Scarselli, Giuliano Giuggioli, Francesco Nesi, Matteo Tenardi, Roberto Braida, Elio De Luca, Ciro Palumbo, Claudio Cionini, Marco Saviozzi, Fabio Calvetti, Giuseppe Linardi, Andrea De Ranieri, Alessandra Carloni, Giovanni Maranghi, Andrea Gnocchi, Skim hanno aderito alla nostra richiesta e cercato, ognuno con il suo stile, nei testi di Calvino i luoghi ideali per costruire i loro sogni e le loro fantasie.

Scrive Calvino “Le opere d’arte che contano nella vita d’una persona sono di due tipi: ci sono quelle che si vedono una volta e rimangono nella mente come un tutto, impongono alla memoria una loro immagine, fedele o trasfigurata, a cui sempre ci si attiene; e ci sono le opere che si tornano a rivedere innumerevoli volte, e ogni volta rivelano un nuovo particolare, ogni volta hanno qualcosa di nuovo da dirci.” Proprio nella pittura e nella capacità della scrittura di elaborare visioni risiede la modernità del nostro autore che cerca sempre di raffigurare il mondo in modo non banale, raggiungere le ragioni profonde della vita e dello stare insieme. In compagnia dell’arte Calvino ha attraversato la realtà contemporanea, sfidando il labirinto e cercando di trovare una verità nascosta e a volte indecifrabile.

Italo Calvino è sicuramente un protagonista della nostra vita culturale e le sue amicizie con altri grandi scrittori, da Vittorini a Pavese, da Pasolini a Sciascia, sono stati un elemento della sua crescita culturale e della dimensione sempre più internazionale della sua opera. Ha vissuto tra Sanremo, Torino, Parigi, Roma, Castiglione della Pescaia; è sempre stato un viaggiatore curioso e attento, passando da stili e modi diversi di intendere la letteratura. Le nostre note sono solo suggerimenti per capire un autore fondamentale per la nostra letteratura, dove lascia un segno profondo attraverso il suo audace rinnovamento linguistico e la rara capacità di anticipare il futuro.

In Lezioni americane si può cogliere una testimonianza della ricerca di semplicità e leggerezza che ha sempre mosso la sua arte: “La mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio.” Risiede in questa sua ricerca di semplicità, attraversando però la complessità del nostro tempo, la sua grandezza e la sua lezione ancora attualissima.

Un segnale di speranza, che possiamo trovare per concludere questa nota su Calvino, lo possiamo avvertire affidandosi alle parole di Marco Polo che pronuncia nel finale di Le città invisibili: “L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio.”

Riccardo Ferrucci

Articoli dal Blog “Incontri d'arte” di Riccardo Ferrucci