Politica mercoledì 08 febbraio 2017 ore 00:15
"Insieme ad Abbadia per uno sviluppo sostenibile"
Ad Abbadia San Salvatore si è tenuto il convegno sulla geotermia "Dall'Amiata alla valle del Tevere...", con sindaci, politici e studiosi
ABBADIA SAN SALVATORE — "Il futuro dell’Amiata - sostiene il comitato Sos geotermia - è il futuro del centro Italia. Il Monte Amiata, infatti, è al centro di un ecosistema a rischio, la cui salvaguardia e valorizzazione riguarda ben tre regioni: Toscana, Lazio e Umbria. Proprio per questo il convegno (che si è tenuto sabato 4 febbraio ad Abbadia San Salvatore, ndr), connotato come sempre dall’alta qualità delle relazioni, ha registrato una altissima affluenza di pubblico, e ha visto gli interventi di diversi rappresentati dei Comuni di tre regioni per dire no a uno sviluppo dei loro territori fondato sulla geotermia speculativa ed inquinante.
La giornata, moderata da Vittorio Fagioli della rete NOGESI, si è aperta con i saluti del sindaco di Abbadia San Salvatore Fabrizio Tondi e una introduzione di Velio Arezzini di SOS Geotermia che ha richiesto con forza la chiusura delle centrali geotermiche “flash” e l’elaborazione di piano energetico alternativo.
Nella prima parte del convegno i professori Roberto Barocci e Andrea Borgia hanno evidenziato, avvalendosi dei dati ufficiali delle ARS, ARPAT e Università, le emissioni in atmosfera di inquinanti prodotte dalle cinque centrali flash geotermoelettriche dell’Enel presenti nel territorio del Monte Amiata, con effetti sulla salute dei cittadini, sull’ambiente, sulla sismicità, sul bacino idrico dell’Amiata (il più importante del centro Italia), sui fiumi Paglia e Tevere, oggetto di inquinamento da mercurio pari al 42,5 per cento della intera produzione di mercurio dell’industria nazionale.
L’ingegnere Giorgio Santucci ha illustrato gli studi che gli scienziati, di varie università nel mondo, stanno portando avanti per uno sfruttamento ecosostenibile dell’energia geotermica: BHE (Borehole Heat Exchangers). A conferma, se mai ve ne fosse stato bisogno, di come gli impianti idrotermali oggi conosciuti non permettano uno sfruttamento dell’energia geotermica rispettosa dell’ambiente e della salute dei cittadini.
La parola, quindi, è passata alla componente politica che, all’unisono, si è espressa con forza per ribadire il proprio proposito di voler portare avanti, e attuare, una politica di sviluppo legata alla valorizzazione e salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio, dell’agricoltura, dell’enogastronomia e dell’immenso patrimonio storico, culturale e archeologico di questi territori di straordinaria bellezza. Bellezza che va preservata, perché ha un compito etico insostituibile.
Sulla votazione del consiglio Regionale della Toscana in merito alla questione delle 'aree non idonee alla geotermia' i tre consiglieri di opposizione Giacomo Giannarelli (M5s), Tommaso Fattori (SI) e Manuel Vescovi (LN) hanno evidenziato i risvolti della votazione del 1° febbraio in Consiglio Regionale, e la volontà di proseguire sulla vicenda sanitaria e ambientale dell’Amiata, riportando in Consiglio il parere dei ricercatori e scienziati che saranno ascoltati dalla Commissione Ambiente. Vescovi ha posto la necessità che della questione sanitaria del Monte Amiata venga investita la Commissione Sanità del Consiglio Regionale.
Sulla vicenda del mercurio nel fiume Paglia e Tevere il sindaco di Orvieto Germani ha ribadito la volontà delle amministrazioni comunali dei territori coinvolti di risolvere il problema dell’inquinamento da mercurio per proseguire e ampliare l’azione nella direzione della tutela a valorizzazione dei territori. Ha chiuso la sezione politica il sindaco di Acquapendente, Angelo Ghinassi, che ha sottolineato l’importanza che questa battaglia, in difesa dell’ambiente, della salute e della bellezza dei nostri territori, venga portata avanti insieme dalle amministrazioni comunali delle tre regioni coinvolte perché, come ricordato anche dalla Corte Costituzionale, il benessere dei cittadini e la tutela dell’ambiente hanno un valore primario ed assoluto e la tutela del paesaggio non può essere 'subordinata ad altri valori, ivi compresi quelli economici'. Questa proposta - sostengono i comitati - se praticata, farà fare un passo avanti alla vertenza 'geotermia e mercurio' in quanto lo scontro è assunto in prima persona dagli stessi amministratori dei territori.
La seconda parte del convegno è stata poi dedicata alle proposte di un diverso tipo di sviluppo economico ed energetico dell’area. Particolarmente interessante è stata la testimonianza del sindaco di Castiglione d’Orcia, Claudio Galletti che ha evidenziato come la Val d’Orcia, in pochi anni, grazie a una politica di sanatoria delle industrie insalubri del territorio, sia approdata a uno sviluppo durevole rispettoso dell’ambiente e delle sue peculiarità e sia riuscita a imporsi come area a forte vocazione turistica e culturale.
I lavori si sono chiusi con l’intervento di Cinzia Mammolotti che ha rilanciato la proposta della istituzione del Parco Naturale Nazionale dell’Amiata per la tutela e la valorizzazione dell’intero patrimonio ambientale, storico e culturale. Con l’impegno di tutti a chiudere la vicenda geotermia nell’Amiata e portare avanti progetti per uno sviluppo sostenibile dell’area, nella consapevolezza che degrado e diseducazione possono dar prova di essere un costo insuperabile per la società.
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