Viaggio tra terme e maschere
di Gianni Micheli - domenica 19 febbraio 2023 ore 08:00
A volte il viaggiare porta in luoghi inattesi. Prendete ad esempio l’occasione di una sosta ad Abano Terme. Una sosta che può essere pure veloce: giusto il tuffo in una piscina termale.
Ad Abano Terme nessuno arriva impreparato: ci sono le terme, lo dice il nome, e sono tante. Il vapore sale su perfino dai tombini lungo le strade. A qualcuno, passeggiando, guardando a destra e a sinistra in cerca dell’albergo per le proprie tasche - e ce ne sono per tasche piccole, grandi ed enormi quanto un cappotto anche se qualcuno di quelli storici, come il Grand Hotel Orologio, ha chiuso i battenti (cfr. foto) - potrebbe pure venir voglia di fare un buco nell'asfalto per mettere i piedi al caldo. E basterebbe un buco nemmeno tanto profondo. Il vapore è talmente sorprendente che il meglio che si possa fare, per sentirsi parte della lunga storia che ha fatto la fortuna di Abano Terme, è visitare il Parco e Sorgente Montirone (cfr. foto). Naturalmente dopo il tuffo in piscina.
Eppure, in questo luogo di acque salso-bromo-iodiche ipertermali che sembra non avere altro che acqua e vapore con cui fare i conti - anche se, a causa della crisi idrica che non sta risparmiando nessuno, nemmeno Abano Terme, tutte le fontane pubbliche sono attualmente chiuse (cfr. foto) -, appena fuori dal centro c’è un museo sorprendente che consiglio di visitare: il Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori. Un museo a misura di famiglia, specialmente in tempo di carnevale, che tiene il passo della storia del teatro italiano e internazionale di buona parte del XX secolo grazie alla maestria degli artigiani Sartori, padre e figlio, e ai tanti che vi hanno visto una grandiosa possibilità di dialogo con il pubblico, Giorgio Strehler tra tutti con il suo immortale Arlecchino.
Il Museo, inaugurato il 30 dicembre 2004 con l’obiettivo di “valorizzare, custodire e far conoscere il patrimonio della maschera, sottolinearne la valenza transculturale, le potenzialità come veicolo di conoscenza e confronto tra culture differenti nello spazio e nel tempo”, è tenuto con grande cura e la collezione delle maschere teatrali frutto di oltre ottant’anni di produzione artistica degli scultori Amleto e Donato Sartori lascia sbalorditi per fascino, mistero e bellezza. D’altronde chi non resta a bocca aperta, quasi a imitazione delle maschere più note della commedia dell’arte, faccia a faccia con una maschera che delineare carattere e temperamento, con la sua lunga storia di appartenenza all’immaginario umano in ogni suo aspetto, dallo spazio rituale a quello magico, dal terreno della guerra alla piazza della festa?
Il museo, al di là della collezione permanente, ospita anche il Centro Maschere e Strutture Gestuali, gruppo di ricerca pluridisciplinare che realizza seminari, mostre e performances in Italia e all’estero, fondato nel 1979 da Donato Sartori, dallo scenografo Paolo Trombetta e dall’architetto Paola Piizzi Sartori, attuale direttrice del Museo.
Viaggiare, dunque, porta a luoghi inattesi e se una piscina termale può ristorare il corpo perché perdersi l’occasione di un viaggio degli occhi, della mente e della fantasia? Ulteriori informazioni visitando il sito: www.sartorimaskmuseum.it.
Gianni Micheli