Aleatico, il vino che ha attraversato il tempo
di Nadio Stronchi - martedì 13 dicembre 2022 ore 16:51
Far capire come il vino ha attraversato il tempo e ha fatto storia.
Antonio Arrighi dell’Elba ci è riuscito
Proprietario dell’omonima azienda di Porto Azzurro, creata nel 1920, da suo nonno Antonio. Ereditata da suo padre Sergio, nel 1950. Nel 1967 esce la prima bottiglia DOC. Poi, Antonio, nel 1980, ha ereditato l’azienda vinicola da suo padre Sergio, l’ha ingrandita e ammodernata, creandoci, vicino alla cantina, un luogo specifico: un pezzo di vigneto a forma di “ANFITEATRO”. Un terreno scosceso in semicerchio a terrazzamento con dei filari di viti al posto della gradinata per assistere alla recita teatrale. Un “Teatro Naturale” nel quale si “parla con le viti, il loro territorio e della loro storia”. Vivere l’enologia con passione e fantasia ma non discostandosi più di tanto dalla realtà. In tal caso vorrei suggerire a Antonio di mettere tra i filari di viti un impianto Wi-Fi con musica classica o colonne sonore di film; Non so se farebbe bene alle piante, ma alle persone senz’altro si. Quando si parla di storia del vino, chi se non Attilio Scienza poteva parlare del Metodo di conservare le uve in epoca Greca nell’isola di Chio, per il quale ne parlò in un convegno all’Isola D’Elba. In questa magnifica isola cercò produttori che mettessero in pratica tale metodo. Antonio Arrighi fu subito colpito da questa iniziativa affascinante. Oggi, Antonio Arrighi ha voluto riannodare la vita enologica antica col proporre un metodo arcaico di conservare le uve mettendole in campane di vimini rinvolte in balle di canapa e poste sotto acqua del mare, per migliorarne la qualità.(vedi descrizione qui sotto)
Antonio Arrighi produce 12 vini usando le seguenti uve: Sangioveto, Aleatico dell’Elba, Sagrantino, Syrah, Procanico, Ansonica, Biancone, Vermentino, Chardonnay, Voigner; Sia in purezza che assemblate. Sempre nel 1980, Antonio prende contatti con il CNR di arezzo per arrivare in seguito, 1990, a delle sperimentazioni con i vitigni e le vinificazioni. Nel 2010 introduce il metodo di usare le anfore per vinificare e conservare i suoi vini. 2011, arriva la DOCG Aleatico. 2014, prima partecipazione al Vinitly e uso della terracotta per conservare vini. 2015, nasce INSULA lo spumante. 2017, esce il primo vino in anfora. 2018, primo vino marino e primo aceto di Aleatico. 2019, esce NEOS, vino marino che vince, con VINUM INSULAE, il PRIX de la REVEU des ENOLOGUES. 2020, centenario dell’azienda, e la figlia Giulia, che vince il premio creatività “Oscar Green 2019” della Coldiretti.
Ora un poco di concretezza: ho degustato l’Aleatico”SILOSO’ “ 2021, e mi ha dato le seguenti sensazioni. Colore: rosso granato carico. Profumo: elegante, persistente con sentori di ciliegia marasca appassita. Gusto: dolce ma con una vena di freschezza, scorrevole, si ripete la ciliegia marasca appassita, fine e armonico, molto persistente.
Nadio Stronchi