Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 11:40 METEO:ABBADIA SAN SALVATORE18°  QuiNews.net
Qui News amiata, Cronaca, Sport, Notizie Locali amiata
lunedì 14 ottobre 2024

MUSICA E DINTORNI — il Blog di Fausto Pirìto

Fausto Pirìto

FAUSTO PIRITO - Sulle strade del Pop (e non solo) con l'ex caporedattore di Tutto Musica & Spettacolo, già direttore artistico del contest Rock Targato Italia e garante del Festival della contaminazione BresciaMusicArt, ideatore e curatore del Tributo ad Augusto Daolio e del contest Soms Experience, autore dei libri “In viaggio con I Nomadi” e “Vasco in concerto”

Omar Pedrini: il cuore grande dello Zio Rock

di Fausto Pirìto - lunedì 13 aprile 2015 ore 06:10

Omar Pedrini live a Genova (28 febbraio 2015, foto by Sara Ciommei)

Questa settimana vi propongo il ritratto di un amico che ho visto nascere, crescere e arrivare al successo artistico senza mai scendere a compromessi con loshow-biz. Sto parlando di Omar Pedrini, lo Zio Rock che presto gli appassionati di musica della Valdera avranno occasione di incontrare e applaudire. 

Omar è un rocker, un cantautore, un poeta, un conduttore televisivo… insomma, uno vero e proprio showman a 360 gradi. Nei primi Anni '80, a Brescia, forma i Precious Time. Nel 1987 matura la scelta di cambiare il nome del gruppo in Timorìa, termine derivato dal greco (τιμωρια), che può significare “punizione” ma anche “vendetta”. Sempre nel 1987 la band partecipa a Rock Targato Italia, vincendolo. La nostra amicizia parte proprio da qui e dai nostri incontri “notturni” a casa del mio collega Stefano Ronzani, nome di punta del magazine “Mucchio Selvaggio”. Nel 1990 la band di Omar pubblica il primo album, "Colori che esplodono", prodotto da Gianni Maroccolo. Il 1991 lo porta al Festival di Sanremo, dove con i suoi Timorìa presenta "L'uomo che ride”, brano che vince il 1° Premio della Critica riservato alle nuove proposte, creato appositamente per questa loro esibizione. Il pezzo viene inserito nel secondo album del gruppo, "Ritmo e dolore". All’inizio del 1992, i Timorìa sfornano "Storie per vivere". Il disco non decolla. Luciano Ligabue, rimasto particolarmente colpito dalla band, decide comunque di ingaggiarla come gruppo-spalla nel suo “Lambrusco, coltelli, rose & popcorn Tour”.
La vera “età dell'oro” per Omar & C. va dal 1993 al 1998. I cd “Viaggio senza vento” e “2020 Speed Ball” vanno forte anche grazie a una tournée di quasi 200 date. Intanto, la nostra amicizia si faceva sempre più profonda, così nel 1995 invitai Omar a partecipare al “Tributo ad Augusto Daolio”, per il quale con i Timorìa incise "Io vagabondo" insieme con Gianna Nannini. Nel luglio del 1996 Omar pubblica "Beatnik - Il ragazzo tatuato di Birkenhead", il suo primo album solista. "Eta Beta" (il cui titolo venne fuori durante una nostra chiacchierata innaffiata da birra a fiumi in un pub dei Navigli milanesi) esce nel febbraio del 1997 ed è il lavoro più sperimentale della carriera dei Timorìa. Il disco segna però anche l'ultima collaborazione con Francesco Renga, che decide di lasciare il gruppo. La particolarità di questo lavoro sta anche nel fatto che, tra una canzone e l'altra, Omar decide di inserire alcune poesie: sue, del suo amicoLawrence Ferlinghetti (uno dei “padri” della Beat Generation, con radici bresciane come Pedrini) e, forse immeritatamente, un haiku (ovvero un breve componimento di tradizione giapponese) che io avevo scritto nei primi Anni '80 e che recitava così: “Vola farfalla / senza fatica alcuna / sciogli i ghiacciai”.
Nel giugno 1998, Omar Pedrini si inventa il “BresciaMusicArt”: una tre giorni di musica, pittura, scrittura, poesia, installazioni video e tanto altro. Omar mi propose di fargli da “garante artistico” e per tre anni consecutivi lo affiancai in questa impresa che portò nel capoluogo lombardo artisti come: Franco Battiato, Jovanotti, CSI, Alberto Fortis, Marco Lodola, Mark Kostabi, Emidio Clementi, Enrico Ruggeri, Madaski, Daniele Silvestri, Morgan, Alice…
Escono gli album “1999” (in copertina, la riproduzione di una magnifica opera dell'artista multimediale e amico Lodola, fondatore nei primi Anni '80 del movimento “Nuovo Futrismo”) e "El Topo Grand Hotel", ispirato al quasi omonimo film di Alejandro Jodorowsky che avevo segnalato a Omar per trarne ispirazione.
Nel 2002 i Timoria partecipano di nuovo, stavolta nella categoria Big, al Festival di Sanremo con il brano “Casa mia”, poi inserito nel disco "Un Aldo qualunque sul treno magico” che diventa la colonna sonora del film “Un Aldo qualunque” con protagonista Fabio De Luigi. Omar recita nel film interpretando il ruolo di uno scatenato prete rock. Poco dopo il gruppo si congeda con un doppio cd dal titolo “Timoria Live - Generazione Senza Vento”, registrato all'Alcatraz e al Leoncavallo di Milano. Con l’uscita di questo disco si conclude l’esperienza dei Timorìa e nel giugno dello stesso anno Omar è costretto a interrompere ogni attività in seguito a una delicata operazione subita a causa di un aneurisma aortico. Dopo un intervento a cuore aperto di otto ore (io ero lì, di notte, in un ospedale vicino Brescia, con tutta la sua famiglia)la sua carriera sembra conclusa per sempre. Ma Omar è un guerriero e a fine estate 2004 torna al lavoro, iniziando a collaborare con la Rai come autore del programma sperimentale "Robin Hood". Nell’estate 2005 i medici gli danno il permesso di tornare a esibirsi. Nel 2006 esce il suo terzo album da solista: "Pane burro e medicine". Omar continua l’attività di autore e conduttore televisivo per "Nu-Roads" e presenta su Rai 2 il programma "School of Rock". Nel 2009 eccolo sul canale satellitare Gambero Rosso con “Gamberock”. Nel 2010 dà alle stampe un nuovo album solista intitolato “La capanna dello Zio Rock” e diventa testimonial musicale della nascente Rai 5 per la quale scrive e conduce "Rock e i suoi fratelli". Nel 2011 esordisce su Rai Isoradio come autore di "Contromano". Tra l'autunno del 2012 e la primavera del 2013 è ancora su Rai 5 con "Pop - Viaggio dentro una canzone".
2013: Omar si mette a lavorare a un nuovo album dalle forti sonorità brit-pop che viene poi registrato a Manchester dopo l'incontro con Noel Gallagher e con il produttore degli Oasis. Nel gennaio 2014 viene lanciato il singolo "Che ci vado a fare a Londra?" che anticipa l'uscita dell'omonimo cd distribuito dalla Universal. Nel maggio dello stesso anno Omar riceve il premio FIM Award come “miglior artista rock italiano”.
Arriviamo così al 6 ottobre 2014. Dovevamo andare insieme al Piccolo Teatro di Milano per il concerto di Alberto Fortis. Qualche giorno prima, però, Omar era stato colpito da un malore durante uno showcase a Roma. Quel lunedì, dunque, il mio grande amico e fratello fu ricoverato d'urgenza e poi operato per la seconda volta al cuore. Anche stavolta tutto è andato bene, fortunatamente, e Omar, quasi come sfida al destino avverso, è tornato sul palco a fine novembre, con il consenso dei medici, per una serie di show acustici che ancora oggi lo sta portando in giro per tutta Italia, dopo il successo ottenuto il 27 marzo scorso anche al Water Rats Live Club di Londra. Il resto (compresa l'inclusione ne “Le 100 facce della musica italiana”, a cura del fotografo Giovanni Gastel per “Rolling Stone Magazine") è storia di oggi.

Per completare il ritratto di Omar Pedrini, voglio ricordare anche la sua grande disponibilità a favore di cause umanitarie. Omar, da sempre, mi sta al fianco nella promozione e nel sostegno alla cosiddetta “questione tibetana”, ovvero la lotta non-violenta di questo popolo hymalayano per la difesa della libertà e dei diritti civili nel Paese delle Nevi invaso militarmente dalla Cina Popolare fin dal 1950. Tante volte Omar è venuto con me a incontrare il XIV Dalai Lama del Tibet e tanti concerti abbiamo realizzato insieme con questo scopo. Ne ricordo in particolare due: quello tenuto dai Timorìa il 13 settembre 1995 a Torino(insieme con Gianna Nannini, i Nomadi e il Consorzio Suonatori Indipendenti) e l'altro che organizzammo il 24 ottobre 1999 al Palalido di Milano ancora con i Nomadi, i CSI e in più: Jovanotti, Mara Redeghieri degli Üstmamo, Cecilia Chailly, Alberto Fortis, il Coro tibetano del Monastero di Sera Je(India) e Sainkho (vocalist della Repubblica Tuwa, Mongolia).

Un'ultima annotazione: all'inizio di questo anno, Omar è stato nominato “testimonial dei siti Unesco della Lombardia” in vista dell'Expo 2015.

Vi piacerebbe incontrare questo straordinario uomo e artista? L'opportunità ve la offre il circolo S.O.M.S. di Palaia. Sabato 18 aprile Omar sarà con noi come Presidente della Giuria che proclamerà il vincitore della prima edizione del rock contest S.O.M.S. Experience. E statene certi: visto il suo “grande cuore”, la Zio Rock non mancherà di regalarci una bella sorpresa live. Buona Musica a tutti!

Fausto Pirìto

Che Ci Vado A Fare A Londra? Omar Pedrini
Omar Pedrini ROCKUMENTARY - Sangue Impazzito

Articoli dal Blog “Musica e dintorni” di Fausto Pirìto