Pomeriggi eco-logici
di Federica Giusti - venerdì 27 ottobre 2023 ore 09:00
Sabato 21 ottobre a Pontedera era una giornata uggiosa. Pioveva insistentemente ed era freddo, la classica giornata da lupi in cui il plaid e il divano urlano di stare a loro fianco! Ed invece sono uscita e sono stara felicissima di averlo fatto per partecipare ad una delle giornate promosse da Ecofor Service, gli Eco-Incontri, sul tema ambiente e non solo. Ospite della scorsa settimana è stato Paolo Giordano, uno dei miei scrittori preferiti, intervistati da un preparatissimo Filippo Solibello.
Diciamo che la chiacchierata era sull’ultimo libro di Giordano, Tasmania (che se non avete letto, vi consiglio tantissimo), ma anche sull’attualità. Perché tra le varie tematiche del romanzo, si parla di ambiente, di attentati, di studi sulla bomba atomica, e di relazioni. Il film di Nolan (che invece devo ancora vedere) è stato l’evento cinematografico dell’estate 2023, assieme a Barbie, quindi argomento molto recente. E di atomica si parla anche in questi giorni, purtroppo, a livello internazionale visto che è scoppiata l’ennesima guerra della quale nessuno aveva bisogno, ma che sembra essere l’unico modo con cui noi esseri umani siamo in grado di gestire situazioni altamente conflittuali. Guerre, attentati, tentativi di creare terrore. Perché quando l’uomo ha paura, cerca un leader che lo guidi e affermi di proteggerlo, delegando a lui o a lei ogni responsabilità morale.
E poi il tema ambiente e scienza più in generale. Mi ha colpito molto ciò che ha detto Giordano sugli scienziati che oggi sono una categoria di persone con problemi depressivi, perché ogni cosa che dicono viene smentita dal pensiero popolare, con affermazioni che ormai sono scientificamente obsolete da decenni se non di più, ma che fanno breccia sulle popolazioni, sempre meno informate e sempre meno spinte al pensiero autonomo. Ecco che la scienza, disciplina oggettiva per eccellenza, si trova ed essere considerata alla stregua di una religione, qualcosa fondato su dogmi, alla quale si può credere o non credere. E qui faccio una riflessione sulla psicologia, disciplina per antonomasia alla quale qualcuno dice di credere e altri no, senza renderci conto che non si tratta di un atto di fede.
Noi siamo fatti di razionalità ed emozioni, e questo è un dato di fatto. Così come lo è che le nostre emozioni influenzano i nostri comportamenti e il modo in cui ci approcciamo alla vita. E anche questo è un dato di fatto. E che esistano delle professioni che indagano gli aspetti emotivi e cercano di facilitare la consapevolezza degli altri, è un altro dato di fatto. Tutto oggettivo.
Ma il mondo contemporaneo è ambivalente: da una parte siamo la massima attuale espressione della tecnologia, dall’altra ragioniamo ancora per certi aspetti come nel Medioevo, come se non avessimo possibilità di pensare in maniera autonoma.
Giornate come quelle di sabato servono proprio ad aiutare a riflettere per cui ringrazio tutti coloro che offrono alla cittadinanza la possibilità di farlo con personaggi di spicco come Paolo Giordano!
Ps: se non avete letto niente di lui, oltre a Tasmania, vi suggerisco Il corpo umano (il mio preferito in assoluto), Divorare il cielo e, ovviamente, La solitudine dei numeri primi.
Federica Giusti