Le distorsioni cognitive
di Federica Giusti - venerdì 09 giugno 2023 ore 09:00
Avete mai sentito parlare di distorsioni cognitive?
Si tratta, detto semplicemente, di quelle “scorciatoie” del pensiero che ci fanno vedere le cose senza sfumature, in maniera estrema. Di seguito ve ne presento alcune, le più comuni.
Eliminare gli aspetti positivi. Si tratta di quelle situazioni nelle quali ci capita di concentrarci maggiormente sugli aspetti negativi delle cose che ci accadono, anziché su quelli positivi. Non si tratta semplicemente di ignorare ciò che di buono succede, ma proprio di rifiutarsi di accogliere le positività.
Pensiero “bianco o nero”. Come si può facilmente intuire, si tratta di non riuscire ad allontanarsi dal pensiero estremo del tutto o niente. Un pensiero di tipo assoluto può farci sentire falliti o frustrati.
Ragionamento emotivo. Riguarda l’idea di percepire il mondo esterno attraverso le nostre emozioni ed estendere ciò che si prova al modo in cui la realtà è secondo noi. Per esempio, se provo un sentimento negativo, posso rischiare di vedere tutto negativo attorno a noi.
Avere filtri mentali. Usare un filtro significa non riuscire mai ad avere una visione reale della realtà ed e’ un atteggiamento rigido del pensiero, che ci fa concentrare solo su determinati aspetti della realtà e non su tutto.
Lettura della mente altrui. Credere di sapere sempre cosa l’altro sta pensando o perché sta facendo una determinata cosa. Inutile dire che non possiamo avere questa presunzione con nessuno (attenzione spoiler: nemmeno gli psicologi lèggono nella mente!!!). E a maggior ragione non possiamo sapere cosa possono pensare di noi.
Colpevolizzarsi. Si tratta della tendenza a sentirsi perennemente responsabili di tutto, anche e soprattutto di ciò che non può essere imputato al nostro comportamento.
Ingigantire. È la tendenza ad esagerare gli aspetti negativi delle situazioni e minimizzare le positive.
Questi sono solo alcuni inganni che possiamo tendere alla nostra mente.
Come avrete capito velocizzano il pensiero ma non permettono di avere una viso e realistica ne’ di noi ne’ di ciò che ci circonda.
Federica Giusti