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lunedì 14 ottobre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

​E_state a teatro!

di Federica Giusti - venerdì 30 luglio 2021 ore 07:30

Eccoci a fine luglio, eccoci alla fine delle 11 Lune. Per chi non lo dovesse conoscere, si tratta di una rassegna di spettacoli all’aperto promossa dalla Fondazione Peccioli Per in collaborazione con il Comune di Peccioli ed altri partner. È il mio evento preferito nel caldo estivo, e, da qualche anno a questa parte, non mi perdo gli spettacoli per nessun motivo. Quest’anno, purtroppo, per problemi familiari, non sono riuscita a seguire più di tanto, ma quelle cinque serate che mi sono concessa sono state veramente molto intense e sentite.

“Poco più che persone”, questo il titolo degli spettacoli, è stata una perfetta rappresentazione dei sentimenti umani, quelli più profondi, quelli meno esternati in pubblico. Dolore, tristezza, paura, angoscia, disperazione, speranza, rassegnazione, delusione si sono susseguite battuta dopo battuta, artista dopo artista, storia dopo storia.

I testi di Santeramo, la direzione artistica di Marco D’Amore, la maestria degli attori, le musiche di Zurzulo. Tutto semplicemente perfetto.

Ma non è di questo che voglio parlare, ai sopracitati non servono certo i miei complimenti, sono stati esemplari e tutti coloro che hanno assistito agli spettacoli, lo hanno potuto ammirare.

Voglio tornare ai sentimenti che queste serate hanno smosso negli spettatori, in me e in altri con i quali ho avuto modo di confrontarmi.

Parlandone con chi non li ha visti, raccontando di essermi commossa, di essere uscita con il magone o con un profondo senso di tristezza, mi è capitato di sentirmi porre la domanda: “Ma cosa ci vai a fare a teatro a soffrire, la vita non è già abbastanza dura?”.

Generalmente ho risposto con un sorriso, ma, in cuor mio, avrei voluto dire: “Vado proprio per esternare i miei sentimenti dei quali non ho paura!”. Il teatro serve proprio a questo, a farci vivere emozioni umane, quotidiane, emozioni necessarie, che siano tristezza e disperazione oppure gioia, felicità, allegria.

Nella vita non si può pretendere di essere sempre al top, che tutto vada sempre bene, ci sono momenti che ci spingono con forza, ci mettono spalle al muro e ci costringono a vacillare.

Questi momenti esistono e vanno anche messi in scena a teatro, proprio perché fanno parte di noi, delle nostre storie, delle tessiture delle trame delle nostre vite.

Siamo tutti poco più che persone, siamo tutti alle prese con le nostre emozioni e dovremmo imparare tutti ad entrare in contatto con loro. E se il Teatro ci viene in aiuto, ben venga!

Le Arti, come le chiamavano i classici, hanno il potere di aprire le porte del nostro cuore. E allora facciamoci attraversare, facciamo vibrare le nostre corde. Sempre!

Federica Giusti

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